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per un uomo in cerca di distrazione nell`arte, meglio ritrarre nudi di donna o bottiglie come morandi? e quando si opta per una "settimana bianca" quanto e` importante avere l`equipaggiamento giusto? ma soprattutto, e` evidente che non esista nessuna analogia tra gli asparagi e l`immortalita` dell`anima. oppure no? in questa serie di racconti brevi, surreali e gustosissimi, campanile schiera sulla scacchiera della narrativa le sue migliori pedine: umorismo, nonsense, giochi letterari e di parole che esaltano le innate capacita` funamboliche delle storie ben raccontate, trasformandole in irresistibili lezioni di vita, senza prendersi troppo sul serio. tra acute analisi psicologiche e piccole ma essenziali fisiologie del matrimonio, campanile ci accompagna nel suo mondo di scrittore raffinato, che sottopone alla sua lente d`ingrandimento, deformante e mai cosi` chiarificatrice, i luoghi comuni e i cliche` di una societa` in cui ancora oggi e` possibile riconoscersi.

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il professor costantini e` esattamente il tipo di uomo che si ha in mente quando si pensa a un professore. jacopo ne apprezza le lezioni di letteratura al liceo - "parlando di eroi, d`amore, di donne, di morte, si diceva tutt`altro, si diceva di noi" - ma in fondo nutre per lui quel misto di sfiducia e curiosita` che molti ragazzi nutrono nei confronti degli insegnanti. poi a costantini muore improvvisamente la moglie e si ritira dall`insegnamento, rifugiandosi nella sua casa sull`isola di sant`erasmo con la figlia disabile. jacopo lo dimentica presto, ma dopo alcuni anni lo ritrova, proprio mentre sta attraversando un momento delicato: ha da poco rotto con alice, di cui, pur senza volerlo ammettere, e` ancora innamorato, e sta per finire gli studi di economia senza sapere cosa fare dopo. il professore lo invita ad andare a trovarlo e sant`erasmo lo accoglie con i suoi canali e i suoi silenzi, i carciofi e le biciclette, e una brezza calda, salata: "venezia era distante, e anche l`adriatico. c`erano rondini e gabbiani. c`era profumo, di salso e di alberi, di caldo. pareva di stare lontano, ai tropici, in qualche mondo inesistente, selvaggio". jacopo ha bisogno di quel rifugio, e ha bisogno di costantini, delle sue parole, di essere ripreso quando sbaglia, di essere indagato per riuscire a capirsi: nessuno, dai tempi della scuola, gli parlava piu` come il professore, gli poneva le domande fondamentali. e poi c`e` lucia, la figlia, che nasconde femminilita` e vita. cosi` jacopo per un`estate intera frequenta quella casa e, all`ombra di un grande albero di mimosa, scrive una tesi che non era riuscito neanche a cominciare. da li`, trovera` il suo destino. giovanni montanaro racconta l`eta` difficile delle ultime lezioni, in cui si diventa adulti grazie anche ai maestri imprevedibili che la vita ci fa incontrare.

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