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il regista cinematografico, il cui ruolo e le cui funzioni cominciano ad assumere una fisionomia compiuta intorno ai primi anni dieci, si pone all`intersezione di due grandi ambiti di riflessione: il primo, di retaggio ottocentesco, lo colloca all`interno della tradizione romantica dell`artista-creatore, le cui opere obbediscono rigorosamente alle istanze espressive della propria individualita`; il secondo, proprio del xx secolo, ne analizza la figura in rapporto alla matrice tecnologica del cinema e al suo ruolo nel panorama delle comunicazioni di massa e dell`intrattenimento popolare. il volume si propone di verificare in che misura il mestiere della regia e` stato determinato da questi due modi di pensarne l`identita`.

1 ristampa marzo 1973

In passato la sorella di Ravenna, Freya, se ne è andata dal regno dopo un tradimento che le ha spezzato il cuore. La donna ha trascorso decenni in un palazzo remoto dove ha addestrato un esercito di letali cacciatori che comprende Eric e Sara. Quando Freya scopre quanto accaduto a Ravenna, la sovrana ordina ai suoi soldati di portarle lo Specchio Magico. Ravenna può però essere riportata in vita e le due sorelle uniscono il proprio potere per prendere il controllo sul regno.

tra oriente e occidente sembra che sia sempre esistito un vero e proprio scontro di civilta`. nel nostro immaginario, le guerre persiane per secoli hanno simboleggiato proprio questo: la lotta perenne tra il dispotismo orientale e la liberta` dell`occidente. basti pensare ai 300 delle termopili che resistono eroicamente all`invasione delle sterminate masse del gran re. al contrario, per lunghi millenni a partire dalle antichissime civilta` mesopotamiche, il nostro occidente (europeo) e` stato una sorta di appendice al grande complesso orientale (asiatico). ancora al tempo delle guerre persiane il grande impero vedeva la grecia come un problema marginale. furono proprio quei conflitti a trasformare i pesi sulla bilancia: il loro esito diede alla grecia la forza non solo di resistere, ma anzi di reagire e infine prevalere. viste le enormi differenze di potenza militare, di bacino demografico, di tradizione dominatrice, tra il grande impero e la piccola grecia, e` stato ovvio per il mondo occidentale costruire la propria immagine come qualitativamente superiore, facendo emergere i valori della democrazia contro il dispotismo orientale, delle liberta` contro l`asservimento generalizzato, delle individualita` contro la sottomissione etnica.

Germania/Francia 1986. 124 minuti. Con Bruno Ganz, Solveig Dommartin, Otto Sander.

se con michelangelo antonioni si fa cominciare il cinema della modernita` non e` per gusto di formule ma perche` con questo regista - piu` che con altri - il cinema si e` fatto interprete dei contrasti del cambiamento, del mutare del tempo, "non piu` solamente a livello della grande storia - scrisse roland barthes - ma all`interno di quelle piccole storie di cui e` misura l`esistenza di ciascuno di noi". la difficolta` delle relazioni tra individuo e ambiente, il doloroso distacco del soggetto dal tempo degli eventi, la "malattia dei sentimenti" sono stati analizzati dalla sensibilita` di questo autore del disagio filtrandoli attraverso gli umori piu` vivi della cultura contemporanea. ma il suo "cinema della crisi" ha significato prima di tutto messa in crisi del cinema, del sistema rappresentativo come si era andato consolidando e che non rispondeva piu` ai bisogni del nuovo modo di mostrare e raccontare. l`essere dentro la storia di antonioni e` nel senso dei suoi film, l`averla anticipata e` nelle sue innovazioni formali. questo volume raccoglie gli scritti e le piu` significative interviste al regista e fornisce quindi uno strumento indispensabile per penetrare nel suo mondo poetico, per intendere la complessita` delle sue scelte stilistiche, per comprendere i rapporti tra cinema e altre forme espressive.

la fine della repubblica romana e una storia che e stata raccontata tante volte da apparire pressoche scontata. eppure, abbiamo sempre ascoltato soltanto un punto di vista, quello degli storici greci e romani, che hanno fornito una versione parziale della realta politica e militare. se ci allontaniamo da roma e dall?italia e allarghiamo lo sguardo all?insieme dell?imperium romanum, ai territori delle province e dei regni alleati, senza trascurare i nemici esterni di roma, scopriremo i veri comprimari di questo racconto storico. i 14 anni che segnarono la fine della repubblica romana furono caratterizzati da una lotta epica e senza quartiere tra uomini che volevano imporre la propria egemonia. ma le cose sono andate davvero cosi o si e trattato piuttosto di una vera e propria guerra mondiale ante litteram, capace di coinvolgere e travolgere tutti i popoli allora conosciuti?

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