mentre la conversazione materiale risuona nello spazio acustico, viene ascoltata "in diretta" dagli interlocutori, la conversazione immateriale viene letta nel floppy disk della memoria "in differita", quando si e` ormai spenta l`eco delle parole dette. il dispositivo concettuale e pratico della conversazione immateriale sembra risolvere il problema della verifica dei risultati nelle conversazioni e in psicoanalisi. inoltre, applicato ai testi di poesie e romanzi, da dante a leopardi, da joyce a d`annunzio a proust, promette aperture interessanti anche al campo della critica letteraria.
gli animali possono essere "mangiati, addomesticati, accarezzati, protetti, messi in mostra, immaginati, descritti": sono queste le parole chiave per capire le diverse modalita` di relazione dell`uomo con essi, dice l`autore nei corrispondenti capitoli del suo libro. il punto di vista di molte persone verso gli animali e` mutato rapidamente, anche grazie alla divulgazione delle ricerche scientifiche sia in campo zoologico, sia in campo etologico, sia in campo ambientale. non solo i rapporti tra "noi" e "loro" sono cambiati, ma anche quelli degli uomini fra loro: dal rapporto alimentare e di sopravvivenza, a quello di convivenza e addomesticamento, al rapporto di tutela e sfruttamento materiale ed economico.
lei si chiama remedy, e` californiana ma vive a parigi e scrive per riviste di moda. si barcamena fra un articolo sulla pelliccia di orsetto lavatore, devastanti te` pomeridiani con inserzionisti, imprendibili fotografi e il corso serale di danza del ventre. la pausa pranzo e` dedicata a una visita in chiesa: remedy e` cattolica e, a suo modo, devota. ha letto e riletto una breve vita dei santi e si e` scelta i suoi protettori. del resto, la madre e` stata esplicita in merito: se li sai pregare come si deve, i santi ti aiuteranno a trovare l`uomo perfetto. gia`. l`uomo perfetto. e appunto quello che manca nella vita turbinosa e colorata di remedy. e passata attraverso un maturo acrobata, un aristocratico schizzinoso, un giovane mandriano, ma alla fine le cene piu` esaltanti sono sempre quelle con il suo gatto jubilee. ecco pero` comparire mouktar, il pony che consegna pizze a domicilio, dispensatore di saggezza filosofica e di mistero virile. forse e` la volta buona?
da quando la biologia e la genetica hanno promesso all`uomo moderno nuovi mezzi per indirizzare il proprio destino - manipolazioni, diagnostica prenatale, clonazione ecc. - si scontrano nell`opinione pubblica due opposti atteggiamenti: da un lato i "comitati etici", tradizionalmente conservatori, tentano di "moralizzare" le scienze della vita; dall`altro, un esercito di stranamore si dichiarano disposti ad avventurarsi in sperimentazioni demenziali. per denunciare la vacuita` di questa contrapposizione, e per interrogarne il comune nucleo metafisico, michel onfray ha scelto di gettare le basi di una vera e propria bioetica libertaria, che non manchera` di affascinare e provocare. dalla transgenesi allo "sperma digitale", dall`elogio della clonazione alla difesa radicale dell`eutanasia all`attacco frontale alle cure palliative, da una riattivazione di alcune tesi classiche sul suicidio alla celebrazione della chirurgia e dei trapianti: attraverso un`ampia difesa dei modi che la scienza ha trovato per modificare la nascita, la vita, l`amore e la morte degli esseri umani, questo libro definisce un "corpo faustiano", decristianizzato o meglio post-cristiano, modellato dall`artificio, libero e strutturato secondo una nuova energetica vitalista. con "il corpo incantato" michel onfray, filosofo risolutamente "tecnofilo", sostiene dunque che la tecnica e la scienza non sono mai negative in se`, neppure quando applicate alla vita: puo` avere risultati negativi solamente il loro utilizzo.