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iniziato il 26 aprile 1944 a san vittore, nell`imminenza della partenza, il diario, inedito, prosegue con la descrizione del viaggio e dell`immatricolazione a fossoli. dell`internamento nel campo gasparotto fornisce una cronaca minuziosa sulla base di note quotidiane: organizzazione logistica, rapporti tra carcerieri e carcerati, tentativi di fuga, punizioni corporali, visite dei parenti, bombardamenti aerei alleati, arrivi di prigionieri, ma anche giudizi e riflessioni su situazioni e individui, trascrizione di canti, sogni. l`ultima annotazione e` del 21 giugno 1944, vigilia dell`uccisione. il diario e` corredato da fitte note biografiche e da un ampio saggio, nel quale per la prima volta si ricostruiscono la nascita del movimento resistenziale milanese e la sua organizzazione dal settembre al dicembre 1943, attraverso una ricca documentazione, anch`essa inedita, tratta soprattutto dall`archivio familiare gasparotto (fino a poco tempo fa precluso alla consultazione), da materiale d`epoca e da relazioni redatte nell`immediato dopoguerra da collaboratori e amici di gasparotto.

un romanzo che fa esplodere nella figura di alberto, grandioso libertino di una provincia impossibile, tutti i don giovanni della tradizione. durante una traversata notturna due uomini che non si conoscono ma hanno in comune una donna amata in tempi diversi, si incontrano nel salone di una nave e uno racconta all`altro una lunga storia: quella di alberto, don giovanni di provincia.

a rocca di sasso il tempo sembra non passare mai. i suoi abitanti vivono all`ombra del macigno bianco tra piccoli e grandi andirivieni, un mondo che nella penna di vassalli diventa un frammento di vita universale: dal maestro prandini, socialista, volontario in guerra, mutilato, legionario a fiume e poi gerarca fascista, ad anselmo, autista di corriera e meccanico, dal cuore grande e con l`intelligenza del fare pratico. intorno a loro vive una comunita` che cambia e si trasforma, dalla prima guerra mondiale fino ai giorni nostri. una storia corale sullo sfondo di un`europa novecentesca in cui i tempi antichi non passano mai del tutto, e l`oggi non riesce mai a essere davvero presente. solo il macigno bianco rimane indomito, tra pettegolezzi, amori, lutti e aspre scene di guerra. vassalli annoda le esistenze umane e gli avvenimenti della storia con sapienza e ironia.

in anni di pazienti ricerche presso rigattieri e antiquari, sylvain pons, vecchio musicista prigioniero di una maniacale passione per la buona cucina e le opere d`arte, ha messo insieme una raccolta di oggetti e dipinti di inestimabile valore: un quadro di sebastiano del piombo, raffinati servizi in porcellana di se`vres, preziosi orologi di boulle, il celebre ventaglio dipinto da watteau appartenuto alla pompadour. la sua collezione, che e` la vera protagonista del romanzo pubblicato nel 1848, scatenera` ben presto la rapacita` di parvenus ignoranti, astuti azzeccagarbugli, portinai impiccioni, tutti pronti a sordidi intrighi per entrarne in possesso. eccezionale documento dell`ultimo balzac e della societa` francese alla vigilia della rivoluzione del 1848, dove non c`e` posto per sentimenti disinteressati come l`amicizia e l`amore per l`arte perche` l`avidita` ha trasformato uomini e cose in merci da vendere e comprare, "il cugino pons" e` come scrive l`autore in una lettera a madame hanska: un tributo alla bellezza come valore assoluto contro l`idolatria del denaro che il grande scrittore francese ha raccontato in tante indimenticabili pagine della come`die humaine.

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