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il libro di fallada, pubblicato nel 1932, racconta le vicende di un giovane commesso, di sua moglie, del loro bambino. una famiglia come tante della piccola borghesia che si ritrova alle prese con le crescenti difficolta` economiche e con lo spettro della disoccupazione in una germania in cui e` imminente l`ascesa al potere di hitler. "e da gente come questa, come i freschi sposi pinneberg - modesti, pazienti, onesti - che sono venuti fuori i nazisti?" si domanda ralf darendorf il sociologo tedesco che ha evidenziato per primo l`importanza di una lettura del romanzo in chiave sociale e politica. proprio dietro la trama apparentemente semplice - fare i conti con la vita di ogni giorno, la poverta` crescente, le incertezze del futuro in un misto di impotenza e di rassegnazione - si coglie il drammatico quadro sociale in un momento cruciale della storia della germania che portera` all`olocausto e alla seconda guerra mondiale.

il mondo del calcio assomiglia sempre piu al titanic. mentre il transatlantico si avvicina sempre piu pericolosamente agli scogli, a bordo si continua a far festa: tanto la nave e` inaffondabile. questo e` cio` che pensano i dirigenti del calcio che sono anche tra i maggiori imprenditori italiani. il loro ottimismo si basa sui tanti scogli evitati di recente: il doping, gli orologi d?oro agli arbitri, i passaporti falsi, le fidejussioni taroccate, ma, soprattutto, i buchi di bilancio da far rabbrividire. le societa` e i presidenti hanno una grande responsabilita`. hanno cercato e ottenuto un`immensa massa di denaro, piovuta soprattutto dalle televisioni, dalle sponsorizzazioni e dalla pubblicita`, ma l`hanno dilapidata arricchendo i calciatori e i procuratori.

scritto nel 1870, quando l`autore era ormai prossimo ai cinquant`anni, questo breve romanzo occupa un posto a se` fra le opere di dostoevskij per l`insolita vena umoristica che lo attraversa. con sorprendente autoironia il grande scrittore russo esorcizza la sfortunata esperienza del suo primo matrimonio, creando personaggi assai credibili nella loro spontanea umanita`. protagonista della storia e` vel`caninov, un agiato quarantenne di pietroburgo, il quale riceve inaspettatamente la visita di un certo trusozkij, marito di una amante avuta qualche anno prima. ormai la donna e` morta, ma la gelosia di trusozkij riaffiora dal passato insieme al senso di colpa del seduttore vel`caninov.

si puo` raggiungere la quiete interiore, in mezzo alla confusione, al movimento e al rumore del mondo moderno? una quiete che non sia scossa dalle avversita` del quotidiano e permetta di trovare sempre un proprio equilibrio, conforto e pace? non esiste una risposta che valga per tutti e ovunque, ma la tradizione filosofica ha sempre dedicato molto spazio a questi temi, e gerd b. achenbach ci presenta le intuizioni, i suggerimenti per trovare la propria strada verso la serenita`. lo fa prendendo spunto da una scelta di testi i cui autori vanno da seneca e marco aurelio a plutarco, montaigne e pascal, schopenhauer e nietzsche. testi ricchi di ispirazione, profondi, ma spesso anche non privi di humour, che mostrano come sia possibile fermarsi, ribellarsi alla superficialita` del mondo e prendere coscienza della pesantezza e della leggerezza del vivere. seguendo un`idea che era gia` degli stoici antichi, questo parlare di quiete interiore non e` una proposta di intimismo, ma ricerca di un atteggiamento che porta a prenderci cura con attenzione, compassione e delicatezza di noi stessi e degli altri esseri umani: perche` solo chi e` attivo conosce la vera quiete.

"innanzitutto questo libro parla di amore: il greco antico e` stata la storia piu` lunga e bella della mia vita. non importa che sappiate il greco oppure no. se si`, vi svelero` particolarita` di cui al liceo nessuno vi ha parlato, mentre vi tormentavano tra declinazioni e paradigmi. se no, ma state cominciando a studiarlo, ancora meglio. la vostra curiosita` sara` una pagina bianca da riempire. per tutti, questa lingua nasconde modi di dire che vi faranno sentire a casa, permettendovi di esprimere parole o concetti ai quali pensate ogni giorno, ma che proprio non si possono dire in italiano. ad esempio, i numeri delle parole erano tre, singolare, plurale e duale - due per gli occhi, due per gli amanti; esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l`ottativo, e non esisteva il futuro. insomma, il greco antico era un modo di vedere il mondo, un modo ancora e soprattutto oggi utile e geniale. non sono previsti esami ne` compiti in classe: se alla fine della lettura saro` riuscita a coinvolgervi e a rispondere a domande che mai vi eravate posti, se finalmente avrete capito la ragione di tante ore di studio, avro` raggiunto il mio obiettivo."

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