
Finalmente in stock il concerto del 2 Maggio 2004

scritto nel 1929, tra le due guerre mondiali e durante una profonda crisi economica, "il disagio della civilta`" e` il manifesto delle piu` tetre e disilluse analisi che hanno caratterizzato tutto il ventesimo secolo e che in questo periodo torna fortemente attuale. la tesi che anima questo saggio breve, in cui l`analisi psicoanalitica si incentra sulle dinamiche piu` profonde della societa` moderna, donando al volume un taglio piu` sociologico e filosofico, e` che la civilta` sia una tappa necessaria nel divenire dell`umanita`, ma che essa comporti inevitabilmente un certo grado di infelicita`. la civilta` obbliga l`uomo - attraverso norme, divieti, permessi, metodi educativi all`interno della famiglia, nella scuola e poi nella societa` ad inibire desideri, pulsioni e a rinunciare al soddisfacimento di molte esigenze, a meno che non le possa deviare verso delle mete socialmente e moralmente accettabili: l`uomo non puo` sopravvivere senza civilta` ma nella civilta` non puo` mai vivere del tutto felice.



una delle piu` belle commedie "leggere" del teatro mondiale: cosi` scrive guido almansi a proposito di "l`importanza di essere fedele". leggera per levita` di stile, e tuttavia graffiante sul piano della critica morale e sociale. ma lo spirito sferzante di oscar wilde attraversa tutte e tre le commedie raccolte in questo volume, capolavori di parodia nei quali, attraverso la porta del riso, entra subdolamente il piu` nero scetticismo. la loro carica anarchica, rivoluzionaria, estremista, si unisce a una capacita` straordinaria di ritrarre la societa` inglese di fine ottocento nella sua palese contraddittorieta`, mostrando come anche il piu` rigido conformismo possa candidamente tradursi nel piu` scandaloso anticonformismo e come l`ubiquita` della menzogna renda implausibile la verita`.


ha centosettant`anni, ma non perde un colpo. pubblicato a puntate fra l`agosto 1844 e il gennaio 1846 sul "journal des de`bats", mentre dumas lo stava ancora scrivendo (con l`aiuto di un ghost-writer, auguste maquet), senza sapere nemmeno lui come l`avrebbe concluso, e intanto metteva in cantiere altri due o tre romanzi, "il conte di montecristo" ha lasciato, e lascia tuttora, col fiato sospeso folle di lettori di ogni estrazione sociale e di ogni paese. nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni (settantasei solo in italia, gia` dal 1846), tanti adattamenti cinematografici (il primo nel 1922) e televisivi; e` diventato un musical, un fumetto con paperino, e` stato immortalato sulle figurine liebig e condensato nelle strisce della magnesia san pellegrino; oggi ispira la serie americana "revenge". tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. ma non c`e` trasposizione, necessariamente lacunosa, data la mole del romanzo, che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo, che funziona sempre anche se si sa gia` come andra` a finire la vicenda. i suoi stessi difetti, le ripetizioni, le digressioni, le zeppe, sono funzionali al piacere della lettura.





2 CD. Il meglio di Wilko Johnson, le canzoni che lo hanno ispirato e che ha anche portato al successo. Registrato per lo più tra il 2008 ed il 2012, con Norman Watt-Roy (bass) e Dylan Howe (drums), la stessa sezione ritmica che ha inciso Going Back Home, il disco di grande successo, registrato assieme a Roger Daltrey. 25 caznoni in totale.



Il nuovo album, 2018

questo libro potra` aiutarti a sviluppare un cambio di mindset nella gestione del tempo, stravolgendo l`assunto as soon as possible per sostituirlo con as sustainable as possible. una gestione del tempo sostenibile e` quella che persegue gli obiettivi, garantisce prestazioni di successo, ma integra anche una condizione di benessere personale.

ryszard kapuscinski si cala nel continente africano e se ne lascia sommergere, rifuggendo tappe obbligate, stereotipi e luoghi comuni. va ad abitare nelle case dei sobborghi piu` poveri, brulicanti di scarafaggi e schiacciate dal caldo, si ammala di malaria cerebrale; rischia la morte per mano di un guerriero. kapuscinski non perde mai lo sguardo lucido e penetrante del reporter e non rinuncia all`affabulazione del grande narratore.