
naso adunco, capelli ricci neri, bassa statura, barba folta, lunghi boccoli... la figura dell`ebreo, dalle caratteristiche fisiche volutamente accentuate fino alla caricatura da una precisa e martellante iconografia cristiana, e` divenuta nel corso del tempo stereotipo di avarizia e di doppiezza malvagia. bernhard blumenkranz usa l`arte cristiana medievale come uno specchio in cui si riflette questo ebreo stereotipato, per ricostruire genesi e sviluppi dell`antisemitismo cristiano. il libro e` un viaggio attraverso la mentalita` medievale espressa con una ricchissima documentazione iconografica.

bernardo maestrelli, comandante di velieri, e` costretto a ormeggiare il suo "eliseo": ne` lui ne` la sua barca hanno piu` l`eta` per andare per mare. sceso a terra la sua casa diventa l`ospizio del paese, nato proprio per accogliere i vecchi marinai. li` trascorre le sue giornate, sempre uguali, fra l`orto e il molo, d`estate costretto dalle suore a chiedere l`elemosina tra i villeggianti, d`inverno a scrutare il mare. ma un giorno sulla linea dell`orizzonte appare un`ombra, la vela di un bastimento. quella sagoma in mezzo al mare accende la curiosita` e poi la speranza del capitano maestrelli e degli altri uomini di mare dell`ospizio. il veliero giunge al porticciolo; ha compiuto il suo ultimo viaggio ed e` destinato alla rottamazione. ma la ciurma dell`ospizio, capitanata da maestrelli, ogni sera di nascosto sale a bordo: l`imbarcazione viene rimessa in sesto: ripulita, verniciata, sostituite le vele strappate, riparato l`albero maestro. si`, e` vecchio quel veliero, ma puo` ancora prendere il mare. radunati i suoi uomini, una notte di vento propizio il capitano abbandona l`ospizio e mollati gli ormeggi prende il largo, verso un destino che finalmente gli appartiene.



un giovane di una tribu` hopi, nel new mexico, si caccia in un guaio molto piu` grande di lui quando cerca di impegnare per pochi dollari un diamante e viene accusato di aver partecipato a una rapina a mano armata terminata con la morte del gioielliere. il ragazzo sostiene di aver ricevuto la pietra preziosa da un vecchio eremita incontrato nel grand canyon. il tenente joe leaphorn, ormai in pensione dalla navajo tribal police, e il suo vecchio collega jim chee credono nell`innocenza del giovane. insieme si imbatteranno in una storia di cinquant`anni prima: uno spaventoso disastro aereo, un commerciante di gioielli diretto a new york dalla fidanzata incinta, una contesa eredita` miliardaria. ma nello sconfinato ovest americano tutto e` permesso e ci sono uomini disposti a tutto pur di impedire che la verita` venga alla luce.




Il debutto, 2013, della band di Nashville, dal suono molto Grateful Dead oriented.






in questo libro, che susan sontag ha definito , kenneth anger si e` rivelato il primo adeguato chroniqueur, il piu` felice e amaro favolista del mondo di hollywood. con tocco sicuro, da grande maniaco del cinema, anger ci fa constatare come gli scandali, i pettegolezzi, i suicidi, gli amori, le morti sospette, le perversita`, i trionfi, i delitti e gli imbrogli avessero un altro colore a hollywood: quei fatti sordidi e scintillanti andavano infatti subito a disporsi tra le vaste costellazioni dello star system, le loro oscurita` nutrivano la luce irreale dello schermo. era un motto della metro goldwyn mayer. oggi, dopo decenni in cui lo star system e` stato additato come macchina di depravazione commerciale e di svendita dell`arte al dollaro, cominciamo finalmente a intenderlo alla lettera: sistema di miti, orbite di astri, varianti e ripetizioni inesauribili di storie e figure esemplari. in fondo, l`unico grande sistema mitologico che il nostro tempo abbia saputo offrirci. e, guidati da kenneth anger, qui ci avviciniamo al mito di hollywood con lo spirito che gli e` piu` congeniale: quello di laforgue, dove la devozione si congiunge al sarcasmo e la parodia non si pone alla fine dei tempi ma alla loro origine. la babilonia di gesso che griffith fece costruire nel 1915 per accogliervi centinaia di comparse, e poco tempo dopo era un cimitero di relitti e di erbacce, e` il luogo perenne del cinema, e da questo punto - soglia dell`epoca dei dubbi splendori, quando hollywood appariva a un osservatore attendibile come aleister crowley abitata da - giustamente muove il racconto di anger. fatty e hearst, chaplin e valentino, von stroheim e mae west, errol flynn e marlene dietrich, lupe velez e robert mitchum, lana turner e judy garland, e tanti nomi ormai sepolti, sfilano tutti davanti a noi, fra episodi atroci e dettagli oltraggiosi, in immagini della loro vita in