
james weidenheim, nato nel 1918 a backa topola, in una regione del danubio tra l`ungheria e la serbia popolata da coloni tedeschi ai tempi dell`impero asburgico, e poi sconvolta dalle vicende successive della prima guerra mondiale, esule quando alla fine della seconda guerra mondiale quelle terre, prima ungheresi furono attribuite alla jugoslavia, ha scritto la serie dei "racconti danubiani", in cui quell`epopea tragica scorre, come in questa "una festa d`estate a maresi".

dario fo racconta i luoghi, gli eventi e i personaggi leggendari che hanno segnato la sua educazione artistica e civile. l`autore prende le mosse dai luoghi natii per avventurarsi nel turbine della memoria, restituendoci le imprese del padre ferroviere, le visite in lomellina al nonno bristi`n. fo indugia su episodi di volta in volta teneri e drammatici fino al suo apprendistato all`accademia di brera di milano, gli stratagemmi per campare, la guerra, il reclutamento forzato e, per finire, con un salto temporale in avanti, i funerali di "pa` fo", figura centrale di questo "romanzo di formazione".



ricostruendo la funzione storica e culturale della follia, nella fase cruciale che va dal tardo medioevo alla rivoluzione industriale, foucault rintraccia le radici del funzionamento della societa` occidentale, a partire dai meccanismi di esclusione e criminalizzazione di ogni forma di diversita` e di devianza. l`esito e` un`opera capitale, che ha segnato la storia del pensiero europeo. una narrazione serrata e avvincente, in cui trovano spazio le voci, rare ma decisive, che hanno squarciato il velo sulla follia e la sua tragedia, da sade a nietzsche, da van gogh ad artaud. questa nuova edizione costituisce la prima versione completa in lingua italiana, con l`aggiunta di passi mai tradotti e la prefazione alla prima edizione del 1961.


nell`arco di pochi giorni karl ove knausg?rd decide di dare un taglio netto alla propria vita in norvegia e lascia il paese e la moglie tonje per trasferirsi a stoccolma. li` stringe profonda amicizia con un altro esiliato norvegese, un intellettuale appassionato di boxe di nome geir, e va dietro a linda, una bella poetessa che l`aveva incantato anni prima a un workshop per scrittori. "un uomo innamorato", il secondo volume di sei del ciclo "la mia battaglia", vede knausg?rd raccontare di relazioni tempestose, delle sfide della paternita` e dell`urgenza di scrivere. come ne "la morte del padre", noi leggiamo mentre la sua vita si svolge.

"il ciclo di romanzi in antico francese che gli specialisti conoscono con il titolo `lancelot-graal`, o ciclo della vulgata, non e` mai stato tradotto integralmente in italiano in epoca moderna, nonostante sia una delle opere piu` grandiose del medioevo europeo, e abbia esercitato uno straordinario influsso sull`immaginario narrativo della cultura occidentale. di autore ignoto, forse piu` autori al lavoro insieme, composta nei primi decenni del xiii secolo in una localita` imprecisata della francia del nord, non incardinata ne` sui miti del mondo greco-romano ne` sul confronto tra il mondo cristiano e il mondo islamico, la vulgata non sembra possedere i connotati che definiscono un classico secondo i parametri correnti, e di fatto non e` stata ancora pienamente riconosciuta come tale. non e` tra le opere entrate nei canoni della modernita` letteraria, non e` tradotta in molte lingue, anche in francia e` entrata nella collana della ple`iade solo pochi anni fa. eppure e` in questa successione di romanzi che per la prima volta trova una struttura compiuta, e riesce quindi a porsi come nuova fonte mitologica, un mondo narrativo la cui potenza e` rimasta memorabile fino a oggi. non solo il bacio dell`amore tra lancillotto e ginevra, o il regno di artu` e le magie di merlino, ma il potere di escalibur, la spada nella roccia, l`equilibrio utopico della tavola rotonda, l`idea dell`avventura come condizione del cavaliere errante, le foreste e i draghi, le damigelle e i giganti, la gratuita` e la follia dell`amore e dell`amicizia, e infine l`intreccio di questo mondo con le tragedie della guerra e soprattutto con il mito del graal, che a partire dal nostro ciclo diventa il riferimento originario - in quanto strumento eucaristico dell`ultima cena - della storia cristiana, e insieme il segno escatologico del suo compimento. l`efficacia di questo nuovo sistema articolato di racconti fantastici si e` manifestata, oltre che nel successo del ciclo in quanto tale, anche e anzi sopra
