in questo volume l`autore analizza la crisi politica di fine ottocento cone premessa della deriva totalitaria e manifestazione dell`ingovernabilita` del moderno.
il fascismo ha tentato di sfruttare l`emigrazione come strumento di penetrazione e di condizionamento nei paesi occidentali e nelle proprie colonie. l`emigrato non ha disdegnato di utilizzare il fascismo per migliorare le proprie condizioni nei paesi d`immigrazione. gli studiosi, che hanno collaborato a questo testo, hanno verificato i successi, ma anche i limiti della penetrazione fascista in tutti i luoghi di emigrazione. il fascismo non e` infatti riuscito a guadagnare l`appoggio incondizionato delle comunita` all`estero e queste, con l`approssimarsi della seconda guerra mondiale, si sono allineate sostanzialmente ai paesi d`immigrazione.
professore associato di storia contemporanea presso la facolta` di sociologia dell`universita` di trento, autore di saggi e volumi in lingua inglese, mark gilbert analizza l`integrazione europea nel contesto delle evoluzioni geopolitiche ed economiche degli ultimi decenni. lo studioso cerca di rispondere a domande come "perche` gli stati europei l`hanno preferita alle tradizionali soluzioni nazionali?".
nell`italia del cinquecento, divisa tra lo splendore delle corti e delle arti e la tragedia delle guerre e delle pestilenze, nuove dottrine religiose diffondono gli umori inquietanti del dubbio e della ribellione, insieme con le speranze di un profondo rinnovamento. il fervore del dissenso e della libera critica percorre strati sociali d`ogni condizione, tocca il vertice e la base ecclesiale della cattolicita`, investendo tanto le dottrine teologiche quanto le pratiche religiose quotidiane.
il laboratorio di scrittura dei medievisti, i metodi e gli strumenti, l`uso delle fonti, gli ambiti di ricerca delle diverse scuole.
jurgen habermas affronta in questo saggio il tema controverso dell`ingegneria genetica e cerca di rispondere alla "controdomanda" suscitata dagli sviluppi della genetica: puo` la filosofia intromettersi nel dibattito senza rinunciare alle convinzioni del pensiero postmetafisico?
l`autore riconosce apertamente la crisi che aleggia sull`unificazione europea. c`e` un abisso tra i discorsi burocratici della cee e il disinteresse (se non addirittura l`avversione) nell`opinione pubblica del vecchio continente. eppure egli vuole trovare il modo di trarne comunque frutto, proponendo obiettivi concreti per rilanciare le potenzialita` ancora latenti nel progetto generale. cosi` pone sotto il riflettore della sua analisi temi della massima rilevanza per tutti: disoccupazione, competitivita` economica, riforma dello stato sociale, le questioni della giustizia e dell`ordine sociale, la disaffezione dai partiti e dalla politica tradizionale, nonche` il clima di paura e/o disagio creatosi dopo i mutamenti della situazione internazionale.
il colonialismo si e` intrecciato con la storia d`italia dall`ottocento alla seconda guerra mondiale e ha proiettato la sua ombra anche nel periodo repubblicano, fino ai giorni nostri. muovendo dal piu` recente dibattito storiografico, il volume ricostruisce per la prima volta in maniera sistematica e sintetica la storia dell`espansionismo italiano in africa in eta` liberale e durante il ventennio fascista e ripercorre le vicende delle sue eredita` e implicazioni nell`italia del secondo novecento e del xxi secolo. si raccontano non solo i progetti politici, le relazioni diplomatiche, le operazioni militari, le violenze dell`occupazione, le leggi razziste, ma anche i movimenti di persone da e per l`africa e il modo con cui la scuola, i libri, i film, la scienza e i monumenti hanno reso possibile l`espansione, contribuendo a costruire immaginari che influenzano ancora oggi le vite di milioni di donne e di uomini.
i 19 mesi della repubblica di salo` furono l`ultima incarnazione del fascismo, quella repubblicana, sicuramente la piu` violenta e la piu` sanguinosa. nata con lo scopo di "tenere fede" all`alleanza con i tedeschi e di riscattare l`onore perduto con l`armistizio dell`8 settembre 1943, la repubblica sociale italiana realizzo` l`ultimo atto del regime: una guerra spietata contro i nemici interni ed esterni, ovvero i partigiani, gli antifascisti, gli ebrei, i dissidenti e gli oppositori che non aderirono al disperato tentativo di mussolini di conservare il potere e di salvare il fascismo, anche a costo di scatenare una feroce guerra civile.