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san francisco, autunno 1960. samuel hamilton, aspirante giornalista che tira a campare vendendo inserzioni pubblicitarie, non puo` credere ai propri occhi: reginald rockwood iii, compagno di mille bevute, si e` ucciso gettandosi sotto un tram. reginald, lo sciupafemmine, il giramondo bonvivant, fissato per sempre in un necrologio sulle pagine di un giornale nel suo inappuntabile smoking. la sua morte improvvisa getta pero` una nuova luce sulla sua vita: chi era davvero, reginald? perche` qualcuno dice di aver visto un losco orientale spingerlo sotto al tram? e stato davvero un suicidio? dal loro tavolo di vecchi habitue` al camelot bar prende quindi avvio l`indagine di samuel che, con le dritte di melba, la roca proprietaria del locale, e di mastro bob, il mago piu` disperato di pacific heights, lo portera` nei vicoli di chinatown, misteriosa citta` nella citta` dove in pochi parlano inglese e molti sono i segreti da nascondere, fino all`antica erboristeria del venerabile signor song. a quanto pare, nella sua bottega le antiche giare non custodiscono solo erbe medicamentose... intanto, altrove, al numero 838 di grant avenue, l`affascinante virginia dimitri, indossato un vestito di seta nera e un filo di perle, prepara nei minimi dettagli l`incontro con xsing ching, il famoso esperto d`arte cinese...

"dopo sei anni dalla prima pubblicazione, questo libro ritorna, il dolore che si e` caricato su questi anni lo ha reso meno strano, lo pone davanti agli occhi come qualcosa di utile per capire eventi che ci sono apparsi assurdi, demoniaci e hanno persino attivato teorie del maligno che appartenevano a secoli ormai lontani. c`e` bisogno di capire che cosa sia questa pulsione nell`uomo, considerare la sua pericolosita`, il bisogno del suo controllo, riaprire la necessita` di un`educazione sui principi che riguardano il rispetto dell`altro, l`accettazione di quel "non uccidere" che si propone come imperativo e` segno evidente che rappresenta un rischio alto e puo` portare a fare di ciascuno di noi un assassino." (vittorino andreoli)

giuseppe de rita analizza la crescente delegittimazione delle istituzioni in italia. considerati entro una prospettiva di lungo periodo, gli elementi di fragilita` e ambiguita` delle istituzioni vengono ricondotti alle origini dell`unificazione italiana, in quello scarto fra unita` politica e amministrativa evidente fin dal 1870. ma e` con gli anni sessanta che le istituzioni dello stato italiano da fattori di "traino" di una societa` arretrata e arcaica si trovano a rincorrere una societa` in forte sviluppo. fino agli ultimi anni dove si assiste, sempre piu` impotenti, a una progressiva distanza fra istituzioni e societa`, ampiamente attraversate da processi di "molecolarita`".

il moto nel progetto architettonico moderno, come definizione dello spazio nel tempo. un volume che si rivolge a studiosi e progettisti dell`architettura, dell`ingegneria, del design, ma si propone anche a tutti coloro che sono interessati all`esperienza estetica contemporanea.

alla fine di aprile del 1959 uno studente della contea cinese di xishui viene avvisato delle condizioni disperate in cui versa il padre adottivo: lo raggiunge al piu` presto e lo trova a letto, , la mano scheletrica che abbozza a stento un cenno di saluto. ormai incapace di deglutire anche solo una zuppa di riso, morira` tre giorni dopo. in un primo momento yang jisheng non ha esitazioni: si tratta di una tremenda, inevitabile sventura. la cieca obbedienza che gli e` stata inculcata non lascia spazio a dubbi o critiche, e non lo sfiora neppure l`idea che il governo e il grande balzo in avanti propagandato in quegli anni possano essere la causa della sua perdita. la fedelta` al partito si incrinera` con la rivoluzione culturale, e nei primi anni novanta, ormai consapevole dell`amnesia storica cui il potere condanna i cinesi, yang jisheng comincera` a indagare, a interrogare documenti, a raccogliere testimonianze. scoprira` che la carestia di cui il padre e` rimasto vittima ha ucciso in cina, tra il 1958 e il 1962, 36 milioni di persone, ridotte a cibarsi di paglia di riso, guano di airone, topi ed erbe selvatiche - quando non di cadaveri. un eccidio immane la cui responsabilita` va attribuita non gia` a , bensi` alla scelta deliberata di sacrificare ai ceti protagonisti dell` in corso la popolazione delle aree agricole, sequestrandone la produzione, le case, gli appezzamenti, il bestiame. il libro che yang jisheng va scrivendo diventera` cosi` qualcosa di ben diverso dalla pur accurata ricostruzione di una carneficina: la spietata, minuziosa, memorabile radiografia della criminale irresponsabilita` di un sistema teocratico in cui mao zedong e` l`incarnazione stessa della verita` universale.

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