
"la liberte` carte`sienne" di jean-paul sartre e` uno scritto emblematico nella storia della filosofia del novecento. pubblicato nel 1946, subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, ripropone il problema del libero arbitrio a ridosso di un momento storico in cui la liberta` era stata soffocata in gran parte d`europa. il saggio apparve nella collana "i classici della liberta`", fondata da un importante studioso dello "spirito borghese", bernard groethuysen. secondo il modello editoriale, cui partecipo` anche lo storico lucien febvre, il saggio introduceva a un autore che documentava con i suoi scritti la continuita` e la trasformazione dell`ideale "classico" di liberta` nella storia della coscienza europea. la nozione di liberta` che sartre delinea trae origine dal recupero del concetto di liberta`, cosi` come pensata da cartesio, caratterizzata dalla possibilita` e dall`autonomia della scelta. al di la` dei confini confessionali, il libero arbitrio e` proposto come un valore "transtorico", "secolarizzato", oggi si direbbe dell`uomo multiculturale. sartre considera cartesio come il filosofo che in un`epoca "autoritaria" pensa la liberta` dei moderni. a lui fa risalire con la dottrina del cogito, la dottrina della democrazia. questo testo sartriano, inedito in italia, viene qui presentato insieme con i brani di cartesio ai quali sartre fa riferimento. l`edizione offre cosi` una lettura comparata e quasi un dialogo tra due maestri del pensiero occidentale.

dopo e oltre il cubismo: dall`incontro fatalmente casuale (nello studio del grande architetto auguste perret) fra un giovane, agiato pittore parigino di qualche notorieta`, che tra l`altro ha dato vita alla rivista l`elan, ame`de`e ozenfant (1886-1966), ed un altrettanto giovane architetto svizzero di scarsa notorieta`, charles-edouard jeanneret (1887-1965), emigrato a parigi l`anno prima, nel 1918 nasce uno dei piu` importanti ma meno frequentati manifesti dell`avanguardia artistica novecentesca, "apre`s le cubisme". sara` l`origine del purismo, meno cruciale ma non poco significativa declinazione dei linguaggi moderni della pittura fatta di chiarezza e precisione. essa dara` i suoi frutti piu` clamorosi di li` a qualche anno, quando lo svizzero jeanneret, finalmente denominatosi le corbusier, anche attraverso la rivista l`esprit nouveau, fondata e condotta con lo stesso ozenfant, realizzera` le costruzioni paradigmatiche di un razionalismo radicale, chiaro e preciso, divenute ben presto universalmente proverbiali quanto il nome del loro autore. fortune diverse quelle dei due protagonisti di un`esperienza pittorica relativamente circoscritta e tuttavia intensa e affascinante, cosi` francese, cosi` parigina e cosi` prossima a quel mondo degli oggetti che ritroviamo in tante opere di braque, picasso, gris, severini, le`ger, e naturalmente di ozenfant e jeanneret. vere e suggestive icone della modernita`.