roberto diodato elabora un`estetica e un`ontologia del corpo virtuale inteso come ente evento corpo-immagine insieme interno ed esterno che emerge dall`interazione tra scrittura informatica e corpo umano dotato di protesi tecnologiche. interroga le nuove forme di arte digitale e di narrativa ipertestuale e ne mostra il significato filosofico, permettendo di ripensare, sulla base dei dibattiti odierni sulla "realta` virtuale", luoghi classici dell`estetica quali i concetti di mimesis e di rappresentazione, il rapporto illusione-realta`, la natura dell`immagine.
in questo libro l`autore analizza quella particolare tipologia di ritratti (e di autoritratti) che sembra derivare direttamente dalle icone bizantine e, prima ancora, dai ritratti di el-faiyu`m: immagini dipinte di volti o di busti ritratti frontalmente che, quasi sempre, fissano lo spettatore e nei quali gli occhi sono protagonisti assoluti. la selezione ha inizio con la ritrattistica tardoromana orientale, non tanto perche` fu questa l`epoca in cui venne scoperta l`individualita`, ma piuttosto perche` i primi ritratti pittorici giunti fino a noi rimontano alle vestigia del mondo romano, all`epoca in cui le religioni misteriche orientali iniziarono a conquistare adepti.
precettistica religiosa, letteratura libertina, arte figurativa, documenti archivistici delineano la storia sotterranea di un`intimita` quotidiana che non ha prodotto molti discorsi, ne` memorie collettive. uno spaccato che dal medioevo alle soglie del novecento porta alla luce visioni culturali e correnti di pensiero dal punto di vista religioso e laico. un quadro variegato di conferme e di sorprese per rivivere le avventure del corpo nei pruriti di pulci e pidocchi, nelle evacuazioni umane, nelle pratiche igieniche genitali, nelle sollecitazioni e nelle mortificazioni delle "parti vergognose". dalle avventure di un corpo a misura d`uomo emerge un`intimita` quotidiana istintiva o calcolata, in cui la vera sorpresa e` la scoperta di un mondo di donne.