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1993

in questo numero di "aut aut" articoli di stefano bartezzaghi, anna bondioli, davide zoletto, pier aldo rovatti, giuseppe bianco, johan huizinga, emile benveniste, maurice blanchot, roger caillois, massimiliano roveretto, hans-jorg rheinberger.

nato da una serie di conferenze, questo nuovo libro di sennett si fa particolarmente apprezzare per la leggibilita`, la comprensivita` dello sguardo, la capacita` di ricapitolare i diversi filoni di analisi che l`autore ha sviluppato negli ultimi anni, suscitando interesse e considerazione crescenti. la sua attenzione si sofferma sulle differenze tra le forme tradizionali di capitalismo industriale e quelle piu` globalizzate, febbrili e mutevoli del "nuovo capitalismo". il volume si chiude sul tentativo di tratteggiare possibili "contromisure" - personali e istituzionali - capaci di limitare le conseguenze perniciose di questo cruciale passaggio storico.

il "pasternak di ripellino" che questo volume ripropone, completato dal testo russo a fronte, e` ormai un classico delle traduzioni d`autore novecentesche. la selezione di ripellino si orienta non tanto verso gli esordi cubofuturistici o l`epica dei grandi poemi, ma focalizza l`eccezionale intensita`, volendo usare le sue stesse parole, di un "poeta terrestre, avido di assaporare le suggestioni del mondo, pieno di aperta gaiezza e di slancio vitale." introduzione e traduzione di angelo maria ripellino, integrate e commentate con un saggio di cesare g. de michelis. aggiornamenti biografici a cura di valeria ferraro.

pubblicato nel 1841, e` il frutto mirabile di un accoppiamento tra entusiasmo e ironia: entusiastica la dedizione giovanile con cui l`autore si vota alla filosofia, ironico il distacco esasperante che pone tra la materia e se`, e tra se` e il lettore. da un lato la nobile aspirazione dell`uomo all`infinito, dall`altro l`inevitabilita` della sua sconfitta. le due figure che dominano l`opera sono socrate e cristo: il primo raffigura la finitezza, la pura domanda, l`umana ricerca della verita`; il secondo e` l`unica autentica risposta alla domanda socratica, l`unica esperienza singolare in cui l`eterno si e` incarnato nella storia. da qui kierkegaard ricava quella che sara` la sua via per fuggire l`angoscia, per trasformare un problema in una soluzione: mutare il passato in futuro, morire nel peccato per rinascere nella redenzione.

una stretta amicizia lega jack e wynn. si incontrano al college, il primo laureando in ingegneria, il secondo in lettere, e scoprono di avere caratteri diversissimi, ma una magica sintonia. amano entrambi le avventure e il contatto con la natura, e durante le escursioni non fanno altro che parlare di letteratura. i classici, certo, ma anche quei romanzi che scorrono via senza pretese, come gli onesti western a tinte fosche da leggere accanto al fuoco, la sera, mentre arrostiscono le trote. quando partono per risalire in canoa il fiume maskwa, nel nord del canada, pregustano giornate all`aperto, pagaiando, pescando, e nottate sotto le stelle, accampati sulla riva a leggere e a dimenticare le delusioni d`amore. ma il diavolo ci mette la coda, e le cose prendono una piega del tutto diversa. preannunciato da un inquietante odore di fumo, un incendio si avvicina minacciosamente costringendoli a una fuga precipitosa punteggiata da sinistri incontri: due texani, jd e brent, pescatori ubriaconi dal grilletto facile, e pierre e maia, una coppia che evidentemente ha molto da nascondere. costretti a circostanze estreme, jack e wynn possono contare solo su se stessi e sull`amicizia che li unisce per far fronte alla violenza di una natura improvvisamente ostile e alle imprevedibili reazioni degli uomini.

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