







chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sara` trovato a chiedersi almeno una volta perche` le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione piu` semplice - e cioe` non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. a tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. non e` infatti la fragile e indifesa eleanor vance a scegliere la casa, prolungando l`esperimento paranormale in cui l`ha coinvolta l`inquietante professor montague. e la casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, eleanor vance.



all`alba del 1925 il piu` giovane presidente del consiglio d`italia e del mondo, l`uomo che si e` addossato la colpa dell`omicidio di matteotti come se fosse un merito, giace riverso nel suo pulcioso appartamento-alcova. benito mussolini, il "figlio del secolo" che nel 1919, rovinosamente sconfitto alle elezioni, sedeva nell`ufficio del popolo d`italia pronto a fronteggiare i suoi nemici, adesso, vincitore su tutti i fronti, sembra in punto di morte a causa di un`ulcera che lo azzanna da dentro. cosi` si apre il secondo tempo della sciagurata epopea del fascismo narrato da scurati con la costruzione e lo stile del romanzo. m. non e` piu` raccontato da dentro perche` diventa un`entita` distante, "una crisalide del potere che si trasforma nella farfalla di una solitudine assoluta". attorno a lui gli antichi camerati si sbranano tra loro come una muta di cani. il duce invece diventa ipermetrope, vuole misurarsi solo con le cose lontane, con la grande storia. a dirimere le beghe tra i gerarchi mette augusto turati, tragico nel suo tentativo di rettitudine; dimentica ogni riconoscenza verso margherita sarfatti; cerca di placare gli ardori della figlia edda dandola in sposa a galeazzo ciano; affida a badoglio e graziani l`impresa africana, celebrata dalla retorica dell`immensita` delle dune ma combattuta nella realta` come la piu` sporca delle guerre, fino all`orrore dei gas e dei campi di concentramento. il cammino di m. il figlio del secolo - caso letterario di assoluta originalita` ma anche occasione di una inedita riaccensione dell`autocoscienza nazionale - prosegue qui in modo sorprendente, sollevando il velo dell`oblio su persone e fatti di capitale importanza e sperimentando un intreccio ancor piu` ardito tra narrazione e fonti dell`epoca. fino al 1932, decennale della rivoluzione: quando m. fa innalzare l`impressionante, spettrale sacrario dei martiri fascisti, e piu` che onorare lutti passati sembra presagire ecatombi future.