
mentre edimburgo si gode gli ultimi preziosi giorni di sole estivo e migliaia di turisti invadono le sue strade per il fringe, alexander mccall smith torna a seguire le avventure degli inquilini del 44 di scotland street. tra una seduta dallo psicanalista, il corso di italiano e un`ora di yoga, il piccolo e talentuoso bertie sogna di andarsene di casa per giocare a rugby e guardare i treni alla stazione, ma si ritrova alla scuola steineriana con la solita salopette color fragola; sua madre irene scopre suo malgrado di nascondere una rabbiosa anima conservatrice dietro la facciata politicamente corretta, mentre grazie a un corso di autostima il padre stuart trova il coraggio di far valere le ragioni dei maschi di famiglia e trascina il figlio in un`avventurosa partita a carte con un gangster di glasgow. intanto, al piano superiore, pat trascorre il secondo anno sabbatico all`inseguimento del vero amore e viene invitata a un improbabile raduno nudista; il suo vanitoso compagno d`appartamento bruce, dopo aver perso lavoro e fidanzata, si reinventa mercante di vini e, sull`altro lato del pianerottolo, domenica, saggia ed estroversa antropologa, rivendica a gran voce il diritto di osservare il mondo che la circonda e di esprimere la propria opinione su quello che vede. per nostra fortuna, lo stesso continua a fare anche mccall smith, che tra una brillante digressione filosofica e un`arguta notazione sul senso della vita, non rinuncia a pungere con il suo umorismo divertito vizi e debolezze altrui.

il moravia saggista racchiude in questo libro il meglio della sua produzione artistica. machiavelli, boccaccio, pavese, maupassant, tutta una serie di rapidi incontri e distesi, di riletture o di esperienze nuove, sino al celebre saggio su manzoni e l`ipotesi di un realismo cattolico che impose a suo tempo una nuova angolatura nella lettura dei `promessi sposi`. ogni lettura o rilettura chiarisce anche gli aspetti piu` oscuri del testo, facendone risaltare con chiarezza nuovi aspetti e volti inediti.







nell`arco di soli due anni (1926-1928), david h. lawrence riscrisse per ben tre volte quello che si sarebbe rivelato il suo capolavoro. la prima stesura faceva leva sull`urgenza del dire, tutta imbrigliata in quel contrasto tra mente e corpo, sensibilita` e intelletto, che si dispieghera` nelle versioni successive. nella seconda, parkin e sir clifford, l`amante e il marito di constance chatterley, diventano i simboli delle due opposte polarita` di una civilta` giunta a un binario morto: solo l`innesco di latenti energie disgiunte dalla razionalita` avrebbe potuto aprire la strada di una nuova fertilita`. intermediaria necessaria, spirito indomito di donna preda di un indistinto anelito di vita, lady chatterley rappresenta il grembo in cui puo` avere luogo la rinascita. e qui si arresta la seconda versione: nessun cenno al lieto fine, il matrimonio annunciato nella terza stesura, nessuna traccia di quello spirito visionario che l`autore affidera` a qualche personaggio secondario, al solo scopo di dar voce alle sue teorie e alla sua critica sociale. ma questo qualcosa in meno si ribalta in un plus narrativo: l`assenza di quel cerebralismo che portera` lawrence a esasperare il gioco delle polarita` contrapposte, calcando la mano da un lato sulla chiave erotica e dall`altro sull`intento simbolico. introduzione di nadia fusini.

