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nel 1955 anais nin si ritrova "nel presente" e vuole trasmettere agli altri il frutto di anni di esperienza come donna e come scrittrice: la felicita` sta nelle piccole cose, non nelle vette dell`estasi. nel sesto volume del suo diario la nin non e` piu` il personaggio principale: questo sara` il "diario degli altri". reintegrata nella famiglia umana, anais realizza ritratti acuti, vivi e severi. ammira simenon, ama bergman, giudica beckett troppo intellettuale, simone de beauvoir oggettiva e disperante, capisce ginsberg e corso, il loro surrealismo e la loro ironia selvaggia, rimpiange di non aver potuto incontrare la grande e altera djuna barnes, si abbandona ad analisi e riflessioni su fenomeni letterari e artistici.

"la solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. in una relazione, puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia". i protagonisti di questo libro sono gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza dell`aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno. eppure sono gli stessi che hanno paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono ne` pensano di poter sopportare.

se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui e` cominciata la loro amicizia, elisa non saprebbe rispondere. e stata la notte in cui beatrice e` comparsa sulla spiaggia - improvvisa, come una stella cadente - con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? o e` stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? la fine, quella e` certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. perche` adesso tutti credono di conoscerla, beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. la ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui "la rossetti" era soltanto bea - la sua migliore amica.

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