storia di una emigrazione controcorrente. il titolo parla chiaro: questa volta le valigie sono "senza spago", e questo significa che, chi si muove, lo fa dalla parte del vincitore. eppure salvatore, il protagonista del romanzo, proviene dalla foltissima schiera dei perdenti: scuola dell`obbligo, carne da macello in mano ai caporali, manovale, muratore, aspirante capomastro. e solo piu` fortunato degli altri: suo padre gli ha lasciato in eredita`, oltre a un fisico poderoso, un credito di riconoscenza che i debitori, maggiorenti perbene, pagano aiutandolo a scalare la vetta del successo. una storia calabrese, solare e pulita, nonostante venga messa alla prova da quella parte di umanita`, la peggiore, che regge occultamente le sorti del territorio in cui le vicende si svolgono, e funestata da morti violente e da lutti, retaggio di un passato che il protagonista e le persone che ama riescono, pur dolorosamente, a lasciarsi dietro le spalle.
e il 1985 quando durante una rapina in un negozio di alimentari un uomo viene ucciso. sulla base di una sola testimonianza oculare viene arrestato e condannato alla pena di morte per iniezione letale gary graham, un giovane afroamericano che ha gia` qualche precedente penale. partendo dai dubbi di uno dei giurati, che dopo la conclusione del processo continua l`indagine per proprio conto, ellroy costruisce un`investigazione parallela che conduce il lettore nell`orrore di un omicidio.
proprio un secolo fa, nel 1898, marie sklodowska curie scopriva, con il marito pierre, due nuovi elementi radioattivi, il polonio e il radio, spalancando cosi` nuovi orizzonti alla conoscenza umana. madame curie puo` essere considerata una leggenda del suo tempo. fu una delle prime donne a raggiungere notorieta` mondiale in campo scientifico e si impose come uno dei piu` grandi scienziati di questo secolo. fu la prima persona a ricevere due premi nobel e fu anche la prima donna a varcare come docente le porte dell`universita` della sorbona a parigi. lavorando su materiali d`archivio inediti, compreso il diario della scienziata, susan quinn ripercorre la vita di marie curie senza dimenticare l`ambiente sociopolitico dell`epoca.
prosegue la pubblicazione delle "opere complete" di benjamin. dopo il secondo volume che raccoglie gli scritti degli anni 1923-1927 e il nono dedicato ai "passages" di parigi, questo nuovo volume e` composto principalmente da recensioni che risalgono al biennio 1930-1931.
tra il novembre 1936 e l`ottobre 1938 raymond queneau tiene ogni giorno una rubrica sul quotidiano "l`intransigeant" nella quale pone tre domande sulle cose piu` curiose della capitale francese. la storia si mescola all`aneddoto, la pratica documentaria al perdersi nella citta`, il sorriso alla conoscenza. "qual e` la strada piu` corta di parigi?", "quanti archi di trionfo ci sono a parigi?", "in quale casa di parigi mori` molie`re il 17 febbraio 1673?", "che cos`era la samaritaine che ha poi dato il nome ai celebri grandi magazzini?", "chi era il pe`re lachaise che dette il nome al celebre cimitero?", "quale fu il primo ristorante di parigi?". notizie curiose, vere e proprie scoperte, talvolta rivelazioni. una guida per chi ama questa straordinaria citta` che e` anche la scoperta di un nuovo testo per chi ama queneau.
per la stesura di queste pagine il metodo adottato e` stato quello della trascrizione integrale delle testimonianze raccolte col magnetofono dalla viva voce della gente canavesana. pertanto in esse e` racchiuso il pensiero degli intervistati, cosi` come si puo` cogliere nelle pacate chiacchierate condotte nel clima disteso di un incontro amichevole, piuttosto che durante una intervista formale. racconti, fatti, date, nomi e soprannomi, situazioni e condizioni ambientali emergono dalla memoria dei nostri collaboratori, per formare un quadro necessariamente soggettivo, ma non per questo meno vero, della realta` del tempo trascorso. anzi, dato che gli argomenti, forse perche` di "umile origine popolare", non sono quasi mai stati considerati degni di comparire nelle "storie ufficiali" dei vari paesi, queste testimonianze costituiscono l`unico riferimento per risalire all`origine della nostra stessa cultura. ed ecco "becana", esposizione antologica dedicata alla "vita", prima ancora che alla cultura della gente canavesana, che ci ha fatto guadagnare la pole position nella corsa alla scoperta e alla valorizzazione delle nostre radici.
nel rinascimento italiano, splendido d`arte, brillante e raffinato come pochi altri periodi della nostra storia, e allo stesso tempo profondamente tragico e disumano, alcune figure femminili attraggono per la loro singolarita`. fra queste elisabetta gonzaga, duchessa d`urbino, figura affascinante per la sua sensibile umanita`, per la vita sofferta e per il suo coraggio.
