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nato in iraq, younis tawfik collabora con importanti quotidiani italiani ed e` docente di lingua e letteratura araba presso l`universita` di genova. in questo libro scrive una lettera aperta al figlio, cercando di spiegargli il destino riservato alla "povera patria" che non ha mai vissuto un momento di pace e che ora vive un momento di particolare drammaticita`. il testo alterna momenti narrativi ad altri poetici e include brani tratti da discorsi e interviste di saddam hussein, nonche` una "lettera aperta ai veggenti della guerra" che inizia con un inequivocabile: "vi scongiuro di non farlo!".

se non sei pieno di debiti, se paghi in contanti, se non parli di soldi, se soccorri un automobilista ferito, se ti aspetti che in un albergo ti puliscano le scarpe lasciate fuori dalla porta anziche` buttarle via, se desideri mangiare una bistecca che non sia carbonizzata fuori e cruda dentro o piselli che non sappiano di plastica o panna che non ricordi il sapone da barba... non sei fatto per l`america. paul watzlawick, pendolare tra il vecchio e il nuovo mondo, descrive gli stati uniti a chi non li ha mai visitati, a chi sta per andarci, a chi conoscendoli gia` voglia vederli con occhio critico, offrendo un piccolo contributo `pratico` e mostrando taluni aspetti della vita americana di tutti i giorni.

tre capolavori del teatro pirandelliano: il primo, un girotondo vertiginoso nel chiuso di un`asfissiante contiguita` condominiale, un balletto sincopato di entrate e uscite dalla ribalta, fra reiterati colpi di scena per venire a capo dell`enigma di un`identita`. il secondo, una "black comedy" dai toni cinici, quasi glaciali, che senza disdegnare motti di spirito e punte grottesche, dipana l`intrigo mortale che avviluppa i protagonisti inchiodandoli al "gioco" al quale si sono autocondannati. il terzo, una "dimostrazione" della impossibilita` di un`oggettiva conoscenza, una lezione sulla pluralita` degli sguardi, sulla pericolosa contiguita` tra reale e immaginario. introduzione di nino borsellino, prefazione e note di paolo puppa.

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