
bonaventura e` stato definito l`ultima maschera della commedia dell`arte. "qui comincia la sventura del signor bonaventura", presentato con illustrazioni e musiche originali, e` in questo senso un felice esempio. la lingua di tofano (o meglio "sto") e` nutrita dei succhi di una tradizione letteraria che spazia da metastasio ai futuristi. e` una lingua fatta di ritmo e di fantasia inesauribile, della quale si fa apprezzare soprattutto il doppio registro: per la freschezza dell`invenzione e la gratuita` del gioco essa incanta il pubblico bambino, ma al tempo stesso riserva all`intelligenza dell`adulto il piacere di assaporare uno stile di rara leggerezza.

testo autobiografico, che tocca le corde di un tema universale e senza tempo come quello dell`uomo di fronte alla malattia e alla morte. il protagonista rievoca, con un gioco di flashback narrativi, le tappe che l`hanno portato a scoprire di avere un tumore al fegato: il periodo dell`attesa, dei molti e fastidiosi esami, delle infinite preoccupazioni, anche economiche, che catapultano l`esistenza del malato e della sua famiglia in una dimensione sospesa, in un limbo freddo e privo di reali speranze. infine, l`idea del trapianto come unica possibilita` di salvezza. nell`ultima parte del libro, dopo l`intervento e i giorni in rianimazione, il ritorno alla vita: mascioni supera con successo la convalescenza e finalmente torna a casa, dalla moglie angela, dopo che l`amabile infermiera diga gli ha tolto i punti, un mese dopo il trapianto.


le numerose edizioni settecentesche che s`intersecano l`una con l`altra, la mancanza degli autografi e la vastita` dell`impresa di fronte alle cento e piu` commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell`edizione critica delle opere di carlo goldoni. la cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all`ombra della grande, meritoria fatica di giuseppe ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. alla base di questa edizione vi e` stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall`autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l`evoluzione della singola opera fino al momento in cui l`autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell`interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna.


quali sono le grandi dinamiche che guidano l`accumulo e la distribuzione del capitale? domande sull`evoluzione a lungo termine dell`ineguaglianza, sulla concentrazione della ricchezza e sulle prospettive della crescita economica sono al cuore dell`economia politica. ma e` difficile trovare risposte soddisfacenti, per mancanza di dati adeguati e di chiare teorie guida. in "il capitale nel xxi secolo", thomas piketty analizza una raccolta unica di dati da venti paesi, risalendo fino al xviii secolo, per scoprire i percorsi che hanno condotto alla realta` socioeconomica di oggi. i suoi risultati trasformeranno il dibattito e detteranno l`agenda per le prossime generazioni sul tema della ricchezza e dell`ineguaglianza. piketty mostra come la moderna crescita economica e la diffusione del sapere ci abbiano permesso di evitare le disuguaglianze su scala apocalittica secondo le profezie di karl marx. ma non abbiamo modificato le strutture profonde del capitale e dell`ineguaglianza cosi` come si poteva pensare negli ottimisti decenni seguiti alla seconda guerra mondiale. il motore principale dell`ineguaglianza, la tendenza a tornare sul capitale per gonfiare l`indice di crescita economica, minaccia oggi di generare disuguaglianze tali da esasperare il malcontento e minare i valori democratici. ma le linee di condotta economica non sono atti divini. in passato, azioni politiche hanno arginato pericolose disuguaglianze, afferma piketty, e lo possono fare ancora.




Il celebre racconto dei fratelli Grimm, trasfigurato dalle immagini metaforiche di Benjamin Lacombe in un iconico album già pubblicato nel 2010. Questa nuova edizione si arricchisce di otto schizzi preparatori inediti, che ci introducono nell'atto creativo dell'artista e di una nuova traduzione ad opera di Silvia Bre. 5+

dopo aver pubblicato nel 1860 la "civilta` del rinascimento in italia", jacob burckhardt si era proposto di completare l`opera con una seconda parte sulle varie forme dell`arte italiana. l`idea era di