
istanbul, anni trenta, nel corso di un ricevimento charles latimer, giallista inglese di successo, viene avvicinato dal colonnello haki, ufficiale dei servizi segreti e scrittore alle prime armi. haki allude a dimitrios makropulos, il piu` grande criminale europeo di quegli anni, coinvolto in ogni delitto, compreso il traffico di eroina e l`assassinio politico. e cosi` ha inizio l`"esperimento investigativo" di latimer, che inseguira` il criminale fra le rive dell`egeo, i quartieri turchi di sofia, i boulevard di bucarest.
la pandemia da covid-19 ha trasformato in modo profondo le nostre vite a livello individuale e collettivo. per sua natura, infatti, ogni pandemia colpisce sempre una comunita` nella sua interezza, o direttamente attraverso l`esperienza della malattia, o indirettamente attraverso la paura, le restrizioni alla liberta` personale, le misure sanitarie decise dalle istituzioni e le conseguenze economiche, politiche e sociali. in questo scenario, e` evidente che il significato della piu` grande campagna vaccinale nella storia contemporanea non puo` essere compreso in relazione alla sola dimensione medico-sanitaria. con l`arrivo dei vaccini, infatti, si apre una nuova e importante fase al centro della quale si trovano alcune domande fondamentali che interrogano in modo diretto la nostra forma di vita attuale e i rapporti che legano tra loro politica, scienza, comunicazione pubblica ed etica. quali valori, principi e procedure dovrebbero guidare lo sviluppo e la distribuzione di una risorsa scarsa e potenzialmente salvavita come un vaccino? quali responsabilita` e doveri abbiamo nei confronti di noi stessi, degli altri e della societa` in un momento di profonda crisi sanitaria ed economica? contributi di: evandro agazzi, marco annoni, enrico m. bucci, carlo casonato, lorenzo d`avack, alberto giubilini, manuela monti, telmo pievani, carlo alberto redi, angela santoni, marta tomasi.

i poeti e i pittori a lui contemporanei lo ritraevano come un novello orfeo che aveva saputo scendere nei recessi dell`antichita` per riportare alla luce la vera sapienza. marsilio ficino e` l`intellettuale piu` influente della famosa cerchia medicea intorno a cosimo (che marsilio considerava un secondo padre) e poi a lorenzo il magnifico. punto di riferimento imprescindibile, prima da emulare poi da contrastare, per pico. spesso associato al neoplatonismo, che grazie a lui in effetti divento` la filosofica degli anni settanta-ottanta del quattrocento in tutta italia, ficino ha un percorso molto piu variegato e complesso. questa antologia dei suoi scritti (opere e lettere) prova per la prima volta a dar conto dell`evoluzione del suo pensiero. a partire dall`epicureismo degli anni giovanili, quando il filosofo fiorentino faceva della voluptas il vero motore del mondo, alle piu` originali sintesi di platonismo e aristotelismo, fino al pensiero magico-ermetico dell`eta` matura. compresa l`iniziale infatuazione savonaroliana e la furiosa invettiva finale contro il frate domenicano finito sul rogo. un percorso punteggiato da un apparato iconografico che presenta alcuni capolavori della pittura tardo-quattrocentesca, tutti strettamente legati alla biografia o ad alcuni passaggi delle opere di ficino.

le trasformazioni economiche e sociali riguardanti l?italia nella storia hanno sempre avuto riflessi significativi sull?emigrazione. dal canto suo, l?emigrazione ha sempre prodotto effetti importanti sulla realta del paese, incidendo sulla situazione demografica, sulle condizioni di vita della popolazione e sulla struttura di classe delle aree piu direttamente interessate. gli autori affrontano il fenomeno migratorio in diversi momenti della storia italiana, evidenziando l?esistenza di tre cicli, dotati di caratteristiche distintive precise e intervallati da due interludi, fasi di relativa stasi in cui la stessa carenza di sbocchi migratori ha inciso sulla realta economica e sociale del paese. d?altronde, nel secolo e mezzo di storia unitaria gli italiani non hanno mai smesso di partire e di rientrare, per poi magari partire di nuovo.