un certo lord petre ebbe l`ardire di tagliare surrettiziamente un ricciolo di lady arabella fermor - e il gelo calo` fra le due famiglie: finche` un giovane e gia` celebre poeta ricevette il delicato incarico di scrivere una poesia che contribuisse a rasserenare gli animi. futile occasione, si direbbe: se non che l`artista interpellato era il beffardo e geniale alexander pope, "piccolo usignolo" della chiesa cattolica nell`inghilterra settecentesca. cosi` "solleticato", pope compose un poemetto che per inventiva, passionalita` ed estro poetico tocca punte di epicita` omerica: non per niente lavorava a quel tempo a un`epocale traduzione dell`iliade. la sua, pero`, e` una guerra in miniatura, incentrata sull`eterna, risibile "guerra dei sessi". il testo riscosse un immediato successo di pubblico e suscito` inviperite reazioni nella buona societa`. ma pope, per ribattere, invento` la, per cosi` dire, pars deconstruens: scrisse un commento che e` una chiave di lettura ultratendenziosa della sua stessa opera e insieme la satira di ogni pretesa interpretativa.
	a quattro anni samhita arni imparo` a leggere e si trovo` fra le mani alcune tra le innumerevoli versioni del "mahabharata", l`immenso epos i cui personaggi sono da secoli noti a tutti gli indiani come gli eroi dell`"iliade" e dell` "odissea" presso di noi. a sette anni era talmente appassionata di quelle storie che inizio` a dettarne una sua versione alla nonna, rovesciando il normale corso delle cose. nel frattempo aveva anche cominciato a illustrare il suo racconto. eta` di lettura: da 9 anni.
	il cane che "il signore" regala alla "signora" la vigilia di natale, ancora sudicio di fango e paglia, ha un pedigree quanto mai incerto e un gran brutto carattere: non e` quel che si dice una bestiola mansueta e dimostra sin dalla piu` tenera eta` una radicale insofferenza per qualsiasi disciplina. sara` propri a causa del suo caratteraccio se i rapporti tra lui e il signore, inizialmente improntati a una virile, calda complicita`, giungeranno a un epilogo inatteso e tutt`altro che edificante.
	amore e disperazione, amore e ironia, che tanta parte hanno nella poesia di auden e nella sua stessa esistenza, si distillano negli "shorts" che a piu` riprese egli inseri` nelle sue raccolte poetiche raggruppandoli in sezioni separate. tre di queste sezioni sono recuperate nel presente volume. si potrebbe parlare di epigrammi o di aforismi ritmati o di haiku in veste inglese, o anche rifarsi in certi casi al precedente di edward lear. nel loro insieme essi formano, per parafrasare iosif brodskij, "la preghera di uno stoico".
	giovane aristocratico con sogni rivoluzionari si trovo` a parigi quando scoppio` la rivoluzione nel 1848. pote` cosi` vedere con i propri occhi cio` in cui aveva sperato e immediatamente ne constato` il fallimento. e da socialista illuminato scrisse a caldo la piu` devastante liquidazione del socialismo. visione rosea e generosa in partenza, che presto si trasforma in pratica poliziesca e persecutoria. aleksandr herzen, fra i grandi russi dell`ottocento, e` forse il meno conosciuto anche se fu il piu` occidentale ed europeo.
	"possiamo domandarci perche` necaev mentisse, ricattasse, uccidesse. lo faceva perche` la "causa" ne aveva bisogno? o soltanto perche` era un assassino e un bugiardo? non e` facile rispondere a questa domanda: la voce di necaev non ci e` giunta, o ci e` giunta camuffata e mascherata. probabilmente necaev agiva cosi` per spirito di sistema. mentiva, scherniva, ricattava, uccideva perche` credeva che la diffusione generale della turpitudine spingesse la societa` verso l`abisso, dove voleva farla cadere. bakunin era troppo ingenuo per comprendere se stesso e il suo allievo. egli fu affascinato da necaev perche` avvertiva in lui questa mescolanza tremenda di `purezza` rivoluzionaria, di spirito distruttivo e di turpitudine. purtroppo, non c`e` attrazione alla quale l`uomo sia piu` sensibile." (pietro citati)
	2018. EP con 4 canzoni lunghe. Registrazioni fatte in un hotel dopo che sia Iggy Pop che gli Underworld avevano terminato di incidere i propri albums.
	marina cvetaeva conobbe l`attrice sof`ja (sonecka) gollidej - il suo - alle soglie del 1919, il degli anni postrivoluzionari, quando in una mosca misera e affamata : gli attori allievi del secondo studio presso il teatro d`arte. ventidue anni - ma con l`aspetto di una ragazza-bambina -, elfo, mignon, infanta, sonecka, che aveva allora grande successo nelle di dostoevskij, era capricciosa, sentimentale, indisciplinata, instancabile raccontatrice di sciocchezze, sogni, deliziose storielle, con un debole per le , i diminutivi, le romanze strappalacrime da cui sembrava lei stessa uscita - l`opposto dell`indole di marina. fra le due donne nacque una , destinata a concludersi quando, dopo neppure un anno, sonecka abbandono` mosca per seguire il suo . scritto nel 1937, quando ormai tutto annunciava la catastrofe finale (la cvetaeva era stata definitivamente proscritta dalla colonia parigina e il marito, smascherato come agente sovietico, sarebbe fuggito di li` a poco nella russia comunista, dove aveva gia` fatto ritorno la figlia alja, dalla quale era arrivata la notizia della morte di sonecka), all`ombra della perdita e del dolore, il racconto-epitaffio e` smagliante, luminoso, sembra irradiare vitalita` e tepore. prodigi di una ancora viva affezione, ma anche di una scrittura - sempre sottesa dal pensiero poetico - che coniuga arditamente il sublime con la lingua della vita quotidiana, della strada.
						