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un mondo intermedio fra l`organico e l`inorganico, dove la droga, ogni sorta di droga, costituisce il collante universale, e la paranoia, con la sua inclinazione a trovare in tutto, e in primo luogo nella mente dei singoli come della societa`, qualche perverso agente di controllo, costituisce la "lingua franca", l`unica in cui personaggi larvali sono in grado di intendersi.

in questo volume massimo campanini, docente di cultura araba nella facolta` di lettere e filosofia dell`universita` statale di milano, traccia un profilo del pensiero islamico contemporaneo, dalla rinascita ottocentesca allo scontro con la modernita`, all`impatto recente della dimensione politica, alle posizioni radicali piu` recenti. ne emerge un quadro assai vario nel quale, accanto alle posizioni piu` tradizionaliste che tuttora dominano la scena culturale di quei paesi, non mancano voci dissonanti e coraggiose di autori che spesso pagano con l`esilio la propria liberta` di giudizio.

la grande citta` come trionfo dell`inessenziale sull`essenziale, dell`artificiale sul naturale, del superfluo sul necessario. e il sottile filo che attraversa il libro di michele serra, che con questa raccolta esordiva come narratore. una serie di racconti sugli inganni del "moderno" visto come luogo degli equivoci, come continua sottrazione di senso alla vita quotidiana, che conferma, come ha scritto tullio de mauro, "la sua felice capacita` di catturare in anteprima quelli che solo molto tempo dopo altri avvertono come intollerabili luoghi comuni".

"il diavolo dell`est", in nuova edizione, non e` ne` una biografia ne` un`agiografia, ma il racconto di un ormai ex enfant prodige del calcio, un virtuoso delle aree di rigore, un professionista del collettivo che riesce a convivere sia con la propria imprescindibile individualita`, sia a esaltarsi con i compagni del milan. la storia aggiornata di un atleta schivo e riservato, di un campione che gia` nel 2003 si qualifico` terzo nella corsa al pallone d`oro, dopo pavel nedved e paolo maldini, e che nel 2004 potrebbe trovare lo scatto giusto verso le preferenze dei maggiori critici europei.

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