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all`apparire di questo saggio, nel 1967, la scena letteraria italiana si presentava piuttosto agitata. lo spazio era diviso fra i difensori di un establishment che vantava come glorie opere spesso mediocri e i propugnatori della neoavanguardia. manganelli fu assegnato (e si assegno` egli stesso) a quest`ultimo campo. la sua letteratura rivendicava un`ascendenza piu` remota e insolente: quella della letteratura assoluta. una concezione per cui la ricerca del "vero" risultava interessante, in quanto materiale per nutrire una finzione onniavvolgente quale e`, nella sua ultima essenza, la letteratura. questo saggio portava allo scoperto la natura menzognera della letteratura, analizzando autori come carroll e stevenson, nabokov e dickens, dumas e rolfe.

perche` in europa, dove piu` marcata e` la preferenza per il tempo libero, vengono abolite feste nazionali e si cerca di aumentare il monte ore dei lavoratori? perche` sono tanto aumentate l`intensita`, la flessibilita` e la precarieta` del lavoro e sono tanto cresciute le disuguaglianze tra i lavoratori? il lavoro non potrebbe essere organizzato in modo diverso, piu` gradevole, senza perdere in efficienza? dore affronta questi temi per arrivare, in realta`, ad analizzare le scelte di politica economica a cui sono costretti i paesi avanzati. egli entra nella discussione sui diversi modelli di capitalismo: vede indebolirsi il modello renano, della solidarieta` sociale, e vede affermarsi un mondo uniformemente individualista e di mercato.

per vincere le elezioni e` necessario un candidato carismatico? e, viceversa, un candidato poco comunicativo puo` far perdere la sua coalizione? questo volume esplora la questione trattando esempi storici e casi di studio recenti da kennedy a bush, da mitterrand a sarkozy, da prodi a berlusconi, dalla thatcher a blair, da schroeder alla merkel, da vendola a lula, a zapatero. attraverso di essi l`autore illustra come le caratteristiche personali e le strategie di comunicazione del candidato si fondino in un`immagine mentale dell`elettore e quindi in un`immagine pubblica.

"il giro del mondo in ottanta giorni" e` forse il piu` noto tra i romanzi di jules verne, fonte di numerosi adattamenti televisivi e cinematografici. il protagonista e` un inglese vittoriano di nome phileas fogg che, per scommessa con i soci del suo club londinese, si imbarca nell`avventura di fare il giro del mondo in non piu` di ottanta giorni. alla base della sua certezza vi e` la convinzione tipica dell`europa del suo tempo di aver domato il mondo, tanto da poter programmare ogni tappa solo sulla base degli orari ferroviari e di navigazione ufficiali. fogg non e` un normale turista, non e` interessato alle bellezze dei luoghi che attraversa, ma a raggiungere in modo efficiente il suo obiettivo. ad affiancarlo nell`impresa il domestico jean, detto passepartout, che lo aiutera` a risolvere gli imprevisti che incontrera` nel suo tour. in una ridda di imprese, a volte tragiche a volte comiche, fogg alla fine riuscira` a vincere la scommessa, nonostante gli ostacoli che gli verranno opposti di continuo da un pertinace poliziotto inglese che lo insegue per tutto il mondo, convinto che sia l`autore di un grosso furto in banca. postfazione di david bidussa.

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