maggio 1940. le truppe della wehrmacht dilagano in belgio e minacciano i confini della francia. dalle ardenne sciami di profughi lasciano le loro case prendendo d`assalto i pochi treni disponibili. nel carro bestiame di un convoglio che procede lentissimo verso la rochelle, un uomo mediocre, miope e di salute cagionevole, un uomo con una piccola vita mediocre e mediocremente serena, incontrera` una donna di cui non sapra` altro, nelle poche settimane che passeranno insieme, se non che e` una ce`ca di origine ebrea, e che e` stata in prigione a namur. fra loro, all`inizio del viaggio che li portera` fino alla rochelle, non ci sono che sguardi, ma un po` alla volta, senza che nulla sia stato detto, le due solitarie creature diventano inseparabili; finche`, durante la prima notte che passano l`una accanto all`altro sulla paglia per terra, confusi fra altri corpi sconosciuti, accadra` qualcosa di inimmaginabile. sara` l`inizio di una passione amorosa che li isolera` da tutto cio` che accade intorno a loro (l`occupazione tedesca, i convogli di sfollati, il tendone da circo che li ospita insieme ad altre decine di profughi), chiudendoli in un bozzolo fatto di desiderio, di gioco e di una scandalosa, disperata, effimera felicita`.