
il cinema ha un suo modo di affrontare i tempi piu` difficili, che da sempre consiste nel proporre agli spettatori i piu` facili fra i soggetti possibili. cosi` nella londra degli ultimi anni trenta, mentre tutti si preparano all`inevitabile, un volitivo produttore, chatsworth, ritiene sia il momento giusto per mettere in cantiere un`operetta vagamente mitteleuropea, di quelle che vanno parecchio anche a hollywood nello stesso periodo. chatsworth e` altresi` sicuro che "la violetta del prater" sbanchera` il botteghino, ma a due condizioni: che a dirigerlo sia il piu` talentuoso e paranoide fra i registi immigrati disponibili, friedrich bergmann, e che a scriverlo sia il giovane sceneggiatore piu` brillante su piazza - christopher isherwood. quanto segue e` semplicemente la storia veridica (come il suo doppio narrativo, isherwood prima della guerra aveva effettivamente lavorato alla gaumont) e non resistibile (a volte, si sa, i making of sono cinema allo stato puro) di come un film nasce e si trasforma, e soprattutto di come a ogni giorno di lavorazione rischia, nei modi spesso piu` folli e sgangherati, la catastrofe. per john boorman, questo piccolo gioiello semidocumentario era il piu` bel libro in circolazione sul rapporto fra il cinema immaginario e quello reale; per qualsiasi lettore, sara` quantomeno un`appassionante parafrasi della lapidaria definizione che bergmann, in un momento di franchezza, largisce a christopher: "sa che cos`e` un film? semplice e` una macchina infernale."


il mito della sposa che sceglie di morire al posto del marito proviene da un antichissimo motivo folclorico, diffuso dall`europa settentrionale fino all`india. la tragedia di euripide e` la prima versione letteraria a noi nota della favola, e costituisce la pietra di paragone con cui si sono confrontati nei secoli poeti e scrittori fino all`eta` moderna. nel passaggio dalla favola al dramma la vicenda subisce una profonda metamorfosi, e inevitabilmente suscita riflessioni sull`amore coniugale, sul rapporto tra genitori e figli, sul valore del sacrificio e infine, in termini piu` lati, sulla vita e sulla morte. questi temi saranno ripresi, in modi e stili e con soluzioni diverse, da wieland, yourcenar, rilke, raboni.


rosalinda polkowski lavora in un istituto di ricerca storica nella germania dell`est; ha piu` di quarant`anni, si e` appena lasciata con il marito bruno. in una confusa inquietudine si licenzia. accetta un impiego come dattilografa presso un vecchio signore che le detta le sue memorie. ma quello che all`inizio sembra un impegno che puo` permetterle di guadagnare un po` senza per questo "vendere" la sua mente, diventa uno scontro mortale.


"la lezione di questo secolo e` un`esortazione a renderci conto che e` folle compromettere il bene inestimabile della pace nello stato di diritto per cercare illusori paradisi che portano, come la storia ha dimostrato, alla guerra e alla tirannia." (maurizio viroli)

giovanbattista brutto viene invitato a trscorrere una settimana in una splendida villa settecentesca nella campagna toscana. ma non sara` un incontro facile tra il giovane studioso post-sessantottino e la galleria dei personaggi ospiti della grande antica famiglia. un frenetico balletto, fatto di incontri, ammiccamenti, ritirate, alleanze, violenze verbali, situazioni imprevedibili sempre sospese tra comico e grottesco.

"una vita" e` il racconto di una iniziazione impossibile. giovanissimo impiegato di banca, da poco inurbato, che chiama "malattia" il suo disagio sociale e sogna il successo come riscatto, alfonso nitri coltiva il "sogno": il sogno a occhi aperti, la fantasticheria che blocca la presa di coscienza; il sogno notturno di intensa vividezza, in rapporto stretto ma imprecisabile con l`esperienza reale, che fornisce intermittenti illuminazioni ma anche complica e frantuma in labirintici percorsi interni la sua complessiva esperienza. l`enigma non e` nei fatti, ma nella natura del personaggio e nella fertilita` inventiva con la quale egli, rifuggendo dall`apparente gratuita` dei suoi gesti`, insiste nel decifrarsi, si contraddice, conforta se stesso, traveste l`esperienza.



