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Ramblin' Jack ElliottFormato: CD19.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

Antologia anni 60. Doppio Lp su un solo CD. Una parte è registrata dal vivo alla Town Hall di New York nel 1965, inedita. Il resto del doppio contiene il meglio delle registrazioni più classiche del folksinger

"mi chiamo somaly; o, per lo meno, cosi` mi chiamo adesso. come tutti, in cambogia, di nomi ne ho avuti parecchi. un nome deriva da una scelta provvisoria, lo si cambia come si cambia vita se la sfortuna si accanisce contro di noi, per esempio. ma non mi ricordo bene dei nomi che ho avuto quando ero piccola. del resto, non ricordo quasi niente della mia prima infanzia; non so granche` delle mie origini e ho ricostruito a posteriori, da vaghi ricordi, quel minimo di storia che sto per raccontarvi..." nata nella poverissima campagna cambogiana, dove i genitori arrivano a vendere i propri figli all`eta` di cinque o sei anni per pochi soldi, somaly mam, oggi trentacinquenne, ha vissuto parte dell`adolescenza in un bordello, in condizione di schiavitu`. violentata, picchiata e torturata, e` riuscita a sottrarsi al suo destino e insieme al marito pierre legros ha creato nel 1997 un`associazione no-profit, la afesip (agir pour les femmes en situation pre`caire) che dalla cambogia, dove ha la sede principale, si e` rapidamente sviluppata in tailandia, vietnam e laos. nonostante abbia subito numerose minacce, finora somaly mam e` riuscita a salvare dalla prostituzione e dalla schiavitu` migliaia di ragazze. "il silenzio dell`innocenza" racconta la sua storia, la storia di migliaia di persone come lei, il dolore e la rabbia, ma anche la speranza che il mondo possa cambiare.

questo libro e` composto da tre lunghi reportage. nel primo, william langewiesche esplora le rovine sottostanti alle torri gemelle. nel secondo, ricostruisce momento per momento la dinamica del loro crollo. nel terzo, descrive la lotta quasi per bande che nei mesi successivi all`11 settembre ha visto pompieri, poliziotti e dipendenti delle imprese edili contendersi, per ragioni molto diverse, il terreno desolato di ground zero. william langewiesche e` corrispondente di "the atlantic monthly", su cui questo libro e` apparso in tre parti. la prima edizione in volume di "american ground" e` del 2002.

"parliamo dell`elefante" (1947) prende in considerazione gli anni tra il 1938 e il 1946. anni cruciali, che ritornano puntualmente in questi "frammenti di un diario" recuperati e riordinati ancora a caldo, in un tumultuoso dopoguerra. appunti, riflessioni, note di lettura, opinioni, incontri, veri e propri piccoli racconti si compongono in una narrazione ove il gusto per la battuta feroce, per l`epigramma assassino, per la definizione fulminante e` al contempo alto esercizio di stile e puntuale testimonianza. personaggi famosi appaiono e scompaiono dalle pagine, ma accanto a loro prendono vita, umili e sofferenti, pigri e meschini, furbi o ingenui, uomini e donne di tutti i giorni in un autentico spaccato della societa` italiana.

buono o cattivo, genuino o artefatto, allettante o disgustoso, raffinato o frugale, sano o pesante: ognuno di noi sa istintivamente distinguere e scegliere il proprio cibo. ma forse non sa bene il perche`. basandosi non solo sulla letteratura scientifica e sull`indagine sociologica, ma anche sulla narrativa, il cinema, la pubblicita`, l`autrice traccia un suggestivo itinerario che esplora gli aspetti individuali, sociali e culturali del cibo, nelle sue complesse relazioni con il corpo e le emozioni, a partire dall`infanzia e dalla vita familiare, attraverso le varie dinamiche del gusto e del disgusto, delle tentazioni e delle repulsioni, del rifiuto e del piacere.

la monografia, che accompagna la mostra piu` completa mai organizzata in italia su degas pittore, scultore, disegnatore, fotografo, incisore, riunisce oltre centottanta opere del maestro francese provenienti dai piu` importanti musei internazionali che mettono in luce la tensione dell`artista verso la sperimentazione: accanto agli oltre trenta olii, venti pastelli, una quarantina di disegni, figurano l`intera collezione delle settantatre` sculture provenienti dal museu de arte di san paolo del brasile e un`intera sezione dedicata alle fotografie provenienti dal muse`e d`orsay di parigi, realizzate da degas stesso in una costante ansia di sperimentazione. il dramma di degas e` armonizzare "le esigenze di perfezione classica e la visione acuta della realta` moderna" (j. leymarie). da qui nasce il titolo, "degas classico e moderno", che costituisce il fil rouge del percorso alla scoperta del cammino creativo e umano dell`artista. se inizialmente, infatti, l`educazione artistica, legata ai grandi modelli del passato, consente a degas di acquisire gli strumenti necessari a esprimere il suo mondo, presto egli sente l`esigenza di legare la sua attivita` alla realta` contemporanea, vivendo con estrema tensione il rapporto fra i valori della tradizione e il richiamo della modernita`. degas analizza la vita contemporanea impietosamente, ma con enorme energia, attraverso la sfida di una creativita` a tutto campo. cosi` si spiegano l`interesse per le stampe giapponesi e per la fotografia...

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