
leon pinsker (1821-1891) e` stato il fondatore del sionismo politico. la sua opera edita nel 1882, molti anni prima de "lo stato ebraico" di theodor herzl (1896), ha contribuito a porre fra gli ebrei dell`europa orientale, vittime designate di un`ondata di pogrom zaristi, il problema della loro identita` culturale e politica. la sua proposta, come risulta dal titolo stesso del pamphlet, intende contrapporre al processo di assimilazione individuale che si veniva compiendo nelle societa` dell`occidente, un processo di emancipazione collettiva, di cui dovevano essere protagoniste le comunita` che vivevano nei ghetti e negli shtetl dell`impero russo, avente come fine la creazione di uno stato indipendente di ebrei, per gli ebrei e governato dagli ebrei.

"domani era bel tempo" di michel cyprien e` un vaporoso e spumeggiante saggio sul tema della meteorologia. con le sue doti di brillante conversatore l`autore conduce un divertente discorso sul "meteo", costellato di citazioni e riferimenti dotti che vanno da lucrezio a giulio cesare e a plinio il giovane, dalla mitologia hittita alla bibbia, da fritz lang a fred astaire, da vivaldi a debussy e cosi` via fino alla "soluzione di montreal" e al prevedibile avvento (ormai in atto) di un cesarismo tecnologico universale. una conclusione che dimostra come per cyprien, per dirla un po` alla wilde, non c`e` discorso piu` serio di quello fatto con leggerezza.

con senso della misura, ma non senza ambizione, simon critchley prova a rispondere a parecchi interrogativi poco esplorati che riguardano la natura dello humour: perche` usiamo il riso per farci beffe della morte? perche` molti comici tendono ad essere depressi? lo humour e` sovversivo o rafforza lo status quo? che cosa c`e` dietro le battute sessiste e razziste? l`umorismo e` una faccenda privata o ha una natura condivisa, sociale? l`autore tiene particolarmente all`idea che l`aspetto umano dello humour consiste nel ridere di se`, nel trovare se stessi ridicoli; ma sinceramente, non per ipocrita opportunismo. allora lo humour diventa un potente antidepressivo, grazie al quale, invece di fuggire la realta`, possiamo farle fronte.