
nietzsche fu veramente il filosofo ateo e nichilista che una certa vulgata dipinge? venturelli procede alla decostruzione di questo stereotipo ripercorrendo le vie molteplici del pensiero nietzschiano, guidato da due fili armoniosamente intrecciati: la musica e la religione. sullo sfondo del nulla, quale inaggirabile tema del pensiero nietzschiano, venturelli tenta di ricostruire la "filosofia di nietzsche" dando largo spazio al tema di una religiosita` che, sebbene sofferta, resta pur sempre cifra del suo pensiero tragico nel senso proprio della parola, indissolubilmente legato allo spirito della tragedia e alla sua musica.

un tentativo di rintracciare l`origine e l`evoluzione del concetto di negazione e le ragioni dell`"oblio del negativo" che ha caratterizzato il pensiero occidentale. da parmenide a hegel, infatti, il concetto di negazione e` stato immancabilmente ricondotto al positivo, rimovendone quindi il senso autentico di privazione, mancanza, assenza. l`autore riscopre i filosofi, gli scrittori e gli artisti che hanno saputo spingersi in prossimita` del "tremendum" rappresentato dalla negazione, mostrando come, accanto alle grandi figure di cartesio e freud, anche manritte e von hofmannsthal abbiano saputo aprire un sentiero alternativo rispetto alla strada maestra imboccata dal pensiero occidentale.



