


maison de verre, glass house, glashaus, il sogno del diamante di vetro ciclicamente torna ad affacciarsi sul panorama architettonico mondiale e non c`e` progettista che non abbia avuto la tentazione di tradurre il sogno della trasparenza nella realta` della costruzione. questo volume e` il risultato di un`analisi approfondita sulle case diafane ma non trasparenti che mutano aspetto secondo le condizioni di luce, riflettono i raggi solari con un effetto specchiante o appaiono piatte, opache, mute.



citta` di pietra e di luce, firenze nasconde nel suo ventre un luogo di pura tenebra, dove la sera del 2 ottobre 1981 un uomo in sedia a rotelle viene condotto. di lui si sa poco, molto invece delle sue ossessioni. per il mondo strangolato dai suoi abitanti e dalla follia che li domina. per la sua vita che corre senza senso verso la fine. per il tempo che non c`e` piu`. e uno come tanti, venturino filisdei, dunque non e` nessuno, o comunque uno che, non avendo piu` nulla da esplorare nel mondo di sopra, scende nel mondo di sotto, dove rigurgitano acque malsane e fioriscono incubi. terrore chiama terrore, e lui si prepara a morire. ma benche` sappia che c`e` anche di peggio della morte, non sospetta quanto possa essere penoso quel che sta per capitargli. ad attirarlo nella trappola e` un`improbabile banda armata. trappola ? in realta` e` lui a muovere verso di loro, anime perse come lui, e a lui affini piu` di quanto si possa pensare. loro sono max penitenti, un povero diavolo che la sa anche troppo lunga. dolores entierro, brigatista malinconica e indecifrabile. confiteor, equivoco comandante transgenere. e poi quel ragazzo cupo e disperato, che si rivela suo figlio. un patto di sangue li impegna ad amare e a uccidere gli stessi compagni. lui lo rispetta. non perche` lo voglia, ma perche` costretto da una tragica necessita`. e dire che la vita era la` fuori, libera, dolcissima, con quanto di non vissuto e desiderabile aveva da offrire. bastava abbandonarsi al suo incanto. ma ormai non c`e` piu` tempo.

sonetaula e` il soprannome di un ragazzino sardo, servo pastore, che riesce ad avere un proprio gregge, ma scivola nell`inevitabile subcultura del mondo pastorale e si spinge sulla via senza ritorno del banditismo. e` la "condanna dell`ovile", trafila comune a quasi tutti i ragazzini di quegli anni (1937-50) nella sardegna dell`entroterra. a questa si sottrae un coetaneo che, divenuto neccanico, e` caposquadra nella lotta all`anofele, combattuta dagli americani nel 1944 per liberare l`isola dalla malaria. diversamente dall`amico, il meccanico si "salva" dalla sorte comune grazie alla diversa realta` lavorativa in cui riesce ad entrare. un testo scritto quarant`anni fa e, recentemente, rivisitato dall`autore.

l`epistolario gramsciano e` scomponibile in due grandi blocchi: le lettere sino all`arresto (1918-1926), e le lettere dal carcere (1926-1937). le piu` note sono certamente quelle dell`edizione einaudi del `47, curate da palmiro togliatti e felice platone. via via seguirono altre edizioni. conosciute in tutto il mondo le lettere del periodo detentivo che resteranno nella storia della letteratura come una delle grandi opere di questo secolo, al contrario sono malnote le lettere 1908-1926.









