

data da qualche secolo la divisione tra le "due culture", scienze fisico-matematiche da un lato, discipline umanistiche dall`altro, origine della disarmonia che caratterizza la nostra epoca. e` ora tempo di cambiare assumendo un nuovo punto di vista sulla natura, una nuova visione del tempo e dello spazio che superi l`attuale dissonanza tra la dinamica dei sistemi umani e la dinamica dei sistemi naturali.






il 2 novembre 2004 un olandese di origine marocchina uccide nel pieno centro di amsterdam con un coltello e in nome del corano il regista theo van gogh. era "colpevole" - lui e la sceneggiatrice somala ayaan hirsi ali - di aver girato un film ritenuto blasfemo per l`islam. per buruma e` un brutale punto di svolta che segna la crisi di un modello di integrazione - il multiculturalismo - in un paese che vantava di essere un bastione della tolleranza, che aveva accolto turchi, marocchini, siriani, iraniani, egiziani, cinesi. dopo quel gesto la crisi politica e identitaria e` stata gravissima e ha dato voce a chi urlava che l`islam e` "una religione arretrata", i musulmani "un popolo di bruti", e che non e` tollerabile accettare una cultura che tramanda pratiche inaccettabili e violenze. ma e` possibile azzerare le culture di provenienza costringendo gli immigrati ad adeguarsi agli standard culturali occidentali in una sorta di integrazione forzata? secondo ian buruma, tutto cio` e` impossibile. e questa presa di posizione e` all`origine di uno scontro tra intellettuali di diversa estrazione che ha preso toni di dimenticata durezza. ma che la lettura di questo libro puo` collocare nella giusta prospettiva.

michel de palma, grande appassionato d`opera, ha alle spalle venticinque anni di onorata carriera nella polizia e di grandi successi: li prende tutti, lui, che siano trafficanti di droga o serial killer. finche` non vengono uccise, una di seguito all`altra, tre donne, delle quali due massacrate a colpi d`ascia e smembrate secondo un oscuro rituale, come se l`assassino avesse voluto celebrare un sacrificio umano. nessuno crede che fra i tre omicidi ci sia un legame. tranne de palma. "il barone", come lo chiamano, si ritrova cosi` immerso in un mondo ignoto, in cui ad appassionati d`arte preistorica e paleontologi si mescolano cacciatori e sciamani, quando non cannibali. un mondo arcano e spietato, che ha lasciato la propria impronta nelle grotte celate tra le rocce del litorale mediterraneo; lo stesso michel fatichera` a sfuggire al fascino di quei graffiti di bisonti, cavalli, mani, e a non cadere nella trappola mortale dell`"uomo ucciso": la piu` antica rappresentazione di un assassinio nella storia dell`umanita`, graffita sulle pareti di una grotta preistorica.




casa di riposo villa delle betulle. agile e` un vecchiaccio con un odio viscerale per tutto, tranne che per i suoi compari: guttalax, cosi` chiamato perche` "piu` stitico di un bambolotto", sempre pronto ad assecondare chiunque; rubirosa, dal nome dell`ex playboy porfirio rubirosa, i capelli tinti di nero e una smaniosa attrazione per qualsiasi donna gli capiti a tiro, purche` over 60; e brio, il braccio armato del gruppo, che in tasca nasconde una fionda con la quale, nonostante il parkinson, e` un cecchino. i quattro devono vedersela ogni giorno con capitan findus, ex ammiraglio della marina in pensione, e i suoi due scagnozzi per il controllo della casa di riposo. quando le "miserabili monache" dell`ordine di santa lavinia d`oriente organizzano una gita a roma per la beatificazione di giovanni paolo ii, brio propone agli amici un piano segreto: scappare, occupare la sede di rete maria, annientare padre anselmo da procida con la sua insopportabile zeppola, e recitare in diretta il rosario delle diciotto, finalmente come dio comanda. agile coglie la palla al balzo: a roma vive flaminia, la donna che cinquanta anni fa gli ha spezzato il cuore, e lui deve ritrovarla. un`avventura scatenata e scorrettissima, che racconta l`ultimo, disperato, tragicomico guizzo di liberta` di quattro vecchi amici prima del tramonto.




















piu` dati sono sempre una buona cosa? gli algoritmi prendono davvero decisioni migliori degli umani? attingendo a decenni di ricerca sul processo decisionale in condizioni di incertezza, gerd gigerenzer sostiene l`importanza duratura del discernimento umano in un mondo automatizzato. dalle app di incontri e dalle auto a guida autonoma al riconoscimento facciale e al sistema giudiziario, la crescente presenza dell`intelligenza artificiale e` stata ampiamente sostenuta, ma ci sono anche limiti e rischi. gigerenzer mostra come la fiducia in algoritmi complessi, quando sono coinvolte le persone, possa portare a illusioni di certezza che diventano una ricetta perfetta per il disastro.

un`opera unica nel panorama della letteratura antica a cui corrisponde un`impalcatura teorica di straordinaria audacia. il de rerum natura si propone, insieme, come modello dell`universo infinito teorizzato da epicuro, e come `manuale per l`uso` di un mondo i cui fenomeni eterogenei sfidano da sempre la ragione dell`uomo e lo costringono a paure e credenze irrazionali e tormentose. confessando quest`ambizione senza confini lucrezio si impone una sfida narrativa che nessuno prima di lui aveva accettato: come si imposta la narrazione del