il cinema non e` soltanto motivo di evasione ma e` un linguaggio che contiene idee, messaggi, crea comunicazione ed esige grande attenzione da parte dello spettatore. questo libro vorrebbe essere un attivo e stimolante strumento di lavoro "sul campo" per chi mira ad agire su piani interculturali e a conoscere di piu` il linguaggio cinematografico. vorrebbe inoltre presentarsi nella sua dimensione di educazione al dialogo tra persone di culture diverse per affermarsi come invito alla conoscenza e all`ascolto degli altri diventando cosi` un utile strumento di lavoro nelle scuole.
in questi racconti dell`autore di "follia" e di "spider", i lettori proveranno il brivido di una discesa nell`universo della narrativa gotica, rivisitata in una nuova chiave postmoderna per accrescere l`inquietudine e renderla piu` attuale, quasi palpabile. casi di vampirismo, ossessioni mentali, delitti crudeli e passionali, manie inconfessabili, strane visioni angeliche e notti senza fine: tredici avventure della mente raccontate da uno scrittore che ha fatto del graduale e inesorabile spostamento verso la follia il tratto distintivo delle sue teorie e dei suoi personaggi. ma con un pizzico di imprevista ironia, per dare sollievo e forse per ricordarci che anche il divertimento puo` trarre alimento dalle regioni oscure dell`essere.
dopo la locandiera, goldoni mette in scena le donne curiose. la lontananza da venezia, i lunghi anni trascorsi dalla data della prima rappresentazione, avevano fatto decantare la "pericolosita`" del vero argomento della commedia, ben dissimulato dietro le innocenti risorse comiche del tipico difetto muliebre, la curiosita`. e da parigi goldoni rivela apertamente le proprie intenzioni di un tempo, facendo tra l`altro risiedere in quel motivo nascosto la ragione autentica degli applausi entusiasti di veneziani e stranieri al teatro. stranieri, infatti, e precisamente inglesi, erano coloro che a venezia avevano importato il sistema delle logge, ma veneziani coloro che, in quelle "conversazioni" di soli uomini avevano individuato una nuova forma di socialita`.
un libro per chi ama la natura e vuole scoprire quali prodotti ci offre con generosita` ai fini alimentari. il testo raccoglie oltre 100 specie comuni in europa, comprensive di piante, funghi, alghe marine, e anche una sezione dedicata ai frutti di mare. le descrizioni, i disegni e le foto consentono ai lettori una rapida e corretta identificazione. le notizie su profumi e sapori, proprieta` e valori nutrizionali, trasformano radici e bacche, fiori e frutti, piante aromatiche e spezie in realta` benefiche che, a costo zero, sono di sicuro vantaggio anche ecologico. tra le altre informazioni, quelle su come e quando raccogliere le piante. alla fine di ogni sezione, semplici ricette spiegano come cucinare nel modo migliore le specie descritte.
"anziche` lo scrittore," ha detto una volta roberto bola?o "mi sarebbe piaciuto fare il detective privato. sicuramente sarei gia` morto. sarei morto in messico, a trenta, trentadue anni, sparato per strada, e sarebbe stata una morte simpatica e una vita simpatica". simpatica, eppure segnata gia` dalla sconfitta e dalla follia, dissipata e bohe`mienne, esaltante e allucinata, dopata di sesso, poesia, marijuana e mezcal, e` sicuramente la vita dei protagonisti di questo libro, che enrique vila-matas ha descritto come "il viaggio infinito di uomini che furono giovani e disperati, ma non si annoiarono mai". "i detective selvaggi" e` infatti il romanzo delle loro avventure, ed e` quindi un romanzo di formazione; ma e` anche un romanzo giallo nonche`, come tutti quelli di bola?o, un romanzo sul rapporto tra la finzione e la realta`. un libro, ha scritto un critico messicano, "simile a uno stadio dove la gente entra ed esce in continuazione", e dove, come avviene in 2666, si incrociano e si aggrovigliano, spesso contraddicendosi, le "versioni" di un`infinita` di personaggi (tutta gente che "on the wild side" non si e` limitata a farci un giro): poetesse scomparse nel deserto del sonora e puttane in fuga, ex scrittori di avanguardia e magnaccia imbufaliti, architetti vaneggianti e poliziotti corrotti, cameriere libidinose e poeti bisessuali, e poi avvocati, editori, neonazisti e alcolizzati...
a cunardo c`e` un mulino che macina instancabile da trecento anni. stesso fiume, stessa gora, stesse ruote. e se il mugnaio non e` proprio lo stesso, poco ci manca, perche` tutti appartengono alla stirpe rigamonti. ma quelle mura nascondono un segreto. se ne convincono riccardino e tommaso, due tra i nipoti del mugnaio, durante una vacanza al mulino. e tra i racconti del nonno riccardo e le pedalate sulla ciclabile alla scoperta della torbiera, dell`orrido e delle cascate sotto la guida del mitico carmagnola, una notte scoprono l`incredibile verita`. un libro dedicato a chi voglia esplorare, divertendosi, la valganna di un tempo, dove l`acqua era fonte di energia per il mulino, il maglio, la ceramica e persino per la tramvia. e poi rileggere la storia di san gemolo e la leggenda del castelvecchio, percorrendo questa valle con gli occhi incantati dei bambini. eta` di lettura: da 10 anni.
ogni citta` italiana dopo la guerra ha dedicato una via, un corso o una piazza, spesso centrale, a giacomo matteotti, deputato del psi dal 1919 al 1922, e poi - poco prima della marcia su roma - segretario del partito socialista unitario di filippo turati e claudio treves. fin dagli esordi del fascismo, matteotti fu considerato un nume tutelare dagli oppositori del regime, , come scrisse il foglio clandestino nel 1925, poco dopo il suo omicidio. ma a dispetto dell`importanza della figura di matteotti per la storia italiana, la sua memoria e` ancora sostanzialmente legata solo al suo assassinio per mano dei fascisti e alle vicende politiche che ne seguirono. a parte la toponomastica, poco e` stato tramandato nel nostro immaginario collettivo dell`uomo di pensiero e d`azione, del suo riformismo, della sua idea di politica, di giustizia sociale, di liberta` e di avversione alla guerra. giacomo matteotti fu un attore di primissimo piano nella sinistra italiana di inizio novecento, tanto che . l`italia migliore si rispecchiava in lui e nel suo riformismo intransigente. a cento anni dalla morte, in un contesto politico nel quale si fa sempre piu` strada, pericolosamente, una certa strisciante relativizzazione della dittatura fascista di mussolini, federico fornaro scrive la biografia completa e aggiornata di un politico scomodo, dai suoi esordi nel polesine fino al suo tragico epilogo, per analizzarne il pensiero e la statura morale, andando oltre la sterile celebrazione del martire. ne esce un ritratto a tutto tondo, che in parte spiega questa sorta di che pare aver colto l`italia per un secolo intero.