e` un libro che mostra tutto lo spessore della vena poetica e tutta la maestria della tecnica del suo autore. la poesia di mario baudino e` insieme discorsiva e lirica, appassionata e ironica, luminosa ma attenta a cogliere le zone d`ombra. ne risulta un libro godibile, con delle ballate romantiche tratte dalla vita e dalla malavita quotidiana.
il volume e` una piccola guida al pianeta terra e ai suoi abitanti, scritta a due voci dai due noti viaggiatori dilettanti, uno pigro e pieno di fobie, l`altra incosciente e instancabile. l`uno preferisce le certezze, l`altra il mistero. il libro non e` il gadget della trasmissione: in esso ci sono le cose che i "turisti per caso" non sono riusciti a raccontare con le immagini, ma che meritavano di essere fissate dalla loro penna. le piu` belle e inquietanti albe del pianeta, il panico delle metropoli, i cibi piu` stravaganti, i costumi sessuali, gli equivoci della lingua... il tutto condito con utili consigli per il viaggiatore dilettante che trovera` nel libro un curioso e divertente breviario per gli spostamenti planetari.
"l`uomo e` un dio quando sogna, un mendicante quando pensa", si legge nell`epigrafe di questo nuovo romanzo del grande scrittore peruviano. la citazione di holderlin ben si adatta al mondo dei tre personaggi della storia: don rigoberto, sua moglie donna lucrezia e il figlio di lui, fonchito (gia` protagonisti di un`altra scandalosa avventura nel racconto lungo "elogio della matrigna"). qui l`intreccio sentimentale riprende, perche` ognuno dei personaggi ha bisogno di reiventare se stesso e la propria storia. ma qual e` la storia "vera"?
a roma, in una societa` agitata da una lotta continua e spesso subdola che non faceva alcun conto dei sentimenti "l` amicitia" era anche un`arma politica, non solo un sentimento basato sulla simpatia reciproca. nato insieme alle altre grandi opere filosofiche durante il periodo di forzato ritiro dalla vita politica, il "de amicitia" e` il tentativo di cicerone di superare questo concetto utilitaristico per riscoprire un`amicizia fine a se stessa, fondata sulla "virtus" e quindi ancorata a valori etici e personali. emanuele narducci esplora nel saggio introduttivo il concetto di "amicitia" a roma e il significato profondo di quest`opera nell`insieme della produzione ciceroniana.
pubblicato nel 1850, "la lettera scarlatta" e` uno dei piu` importanti romanzi nordamericani dell`ottocento. nelle intenzioni dell`autore esso doveva rappresentare al meglio lo spirito puritano dell`epoca coloniale americana. nella societa` puritana la liberta` dell`individuo coincideva con il bene della comunita`, che doveva essere purificata da ogni elemento estraneo, considerato al soldo di satana. per questa ragione le autorita` imponevano stili di vita improntati a un inflessibile rigore morale. e chi infrangeva gravemente le regole poteva incorrere persino nella pena di morte. nel libro una giovane sposa, amante del pastore arthur dimmesdale, manifesta fisicamente i segni della sua relazione extraconiugale con il predicatore. nulla riesce a farla confessare, nemmeno le minacce, e per questo viene schivata da tutti, e infine condannata a portare sul petto una fiammante lettera a, che la additi allo sguardo pubblico come un`adultera. intorno a questa vicenda si dipana il progressivo insinuarsi nei personaggi di un tormentato lavorio psichico, che li spingera`, in taluni casi, sull`orlo della pazzia. il libro e` stato fonte di ispirazione per numerose trasposizioni cinematografiche.