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"sino al 1926... ricercai una via, un modo per esprimere i miei sentimenti. avevo stabilito che tutti i pittori dipingono le stesse cose, che solo lo stile cambia. poi, dopo avere acquisito familiarita` col cubismo, col futurismo e con l`opera di de chirico, mi resi conto che lo stile e` come la grammatica. non ha nulla a che fare con la pittura. cio` che conta e` che cosa si deve dipingere. mi resi conto anche del fatto che l`invisibile non puo` essere reso visibile, ossia che emozioni, sensazioni ecc. non possono essere dipinte. come si puo` dipingere la liberta`? come si puo` rappresentare la liberta`: in parole o immagini o anche nella propria mente? non si puo`." un`edizione critica degli scritti sull`arte, la politica, la vita del pittore belga.

il tema del magico, del "meraviglioso" percorre quasi tutta l`opera di bevilacqua, incantando i lettori di tanti paesi. ma qui il tema si traduce in una storia che avvince - oltre che per una suggestione e una suspense che si mantengono dall`inizio alla fine - per un sapore di verita`: la vicenda, infatti, e` stata realmente vissuta in prima persona dall`autore, messo a contatto fin da bambino con la dimensione magica. centrale nel libro e` la figura di miriam, la giovane sensitiva che entra concretamente nella vita reale del protagonista in crisi e lo rigenera, oltre che con gli eccezionali poteri di cui e` dotata, con le suggestioni naturale della sua intensa femminilita`. miriam, infatti, e` dotata di una sensitivita` spinta all`estremo: puo` ottenere che i sensi altrui vengano incantati, ossia riportati alla voglia di vivere. il romanzo acquista la portata di un messaggio piu vasto che indica modi, finora insondati, con cui e` possibile essere risanati dal male degli affetti, mentre l`uomo puo` trovare dio per strade diverse da quelle logorate dalla multiforme corruzione dei tempi.

il testo contiene l`interpellanza che il 16 dicembre 1948 calamandrei presento` alla camera dei deputati sul "caso" luigi russo. direttore della scuola normale di pisa dal 1944, luigi russo era stato sollevato dall`incarico il 28 novembre dal ministro della pubblica istruzione gonella, che aveva nominato al suo posto il biologo ettore remotti. l`intervento di calamandrei non e` solo una difesa dell`operato e della personalita` di luigi russo, quanto delle ragioni e del senso, per uno stato democratico, della cultura e del pensiero laico, della cui vitalita` e garanzia solo la scuola pubblica puo` farsi interprete e garante.

il natale e` appena trascorso e la citta` si prepara al capodanno quando, sul palcoscenico di un teatro di varieta`, il grande attore michelangelo gelmi spara con la pistola contro la moglie, fedora marra. nulla di strano, succede tutte le sere, ogni volta che i due recitano nella canzone sceneggiata: solo che dentro il caricatore, quel 28 dicembre, tra i proiettili a salve ce n`e` uno vero. gelmi giura di non aver mai avuto intenzione di uccidere fedora, ma in pochi gli credono. il caso sembrerebbe gia` risolto, eppure ricciardi non e` convinto. cosi`, mentre il fedele maione aiuta il dottor modo in una questione privata, il commissario - la cui vita sentimentale pare giunta a una svolta decisiva - si dedica con pazienza a ricostruire la vicenda. un mistero reso ancora piu` oscuro da una strana nebbia calata all`improvviso e che riservera` un ultimo, drammatico colpo di coda.

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