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"qualcuno ha scritto che nei testi di de pisis si riconoscono i soggetti, i colori e certe emozioni dei suoi dipinti, cercando una correlazione fra i due linguaggi. e certamente vero perche` entrambi fanno parte di un unicum, l`uno nutre l`altro e viceversa. ma la caratteristica piu` interessante del personaggio nel suo complesso sta nella dimensione culturale assolutamente fuori dal comune, una dimensione erudita e profonda, da intellettuale raffinatissimo, conoscitore di discipline le piu` diverse, appassionato di arte antica e studioso di cosiddetti artisti minori, capace di darsi regole di studio severissime per raggiungere l`obiettivo della conoscenza. tutto cio` fa da substrato fecondo sia della scrittura che della pittura, entrambi linguaggi articolati e di difficile elaborazione, che tuttavia de pisis trasforma con apparente facilita` in un dipanarsi di immagini, scritte o dipinte, che narrano la sua particolare visione del mondo che lo circonda, con un carattere di candore che e` un elemento fondamentale del suo modo di leggere gli eventi, anche nei momenti nei quali affermera`, con la levita` che gli era propria, la sua omosessualita`. egli ha senza dubbio conservato dentro di se` il pascoliano "fanciullino", attraversando due guerre mondiali senza neppure per una volta prenderne atto in uno scritto o in un quadro; con una levita` che fortemente dentro di lui contrasta con il bisogno profondo di conoscenza. [...]". (dalla nota di claudia gian ferrari)

"la storia che stiamo per raccontare ha dello straordinario. e la storia della canzone piu` famosa nel mondo, anzi nell`universo. comincia a napoli oltre un secolo fa, prende forma (forse) nella lontana odessa, poi riparte da napoli per diffondersi trionfalmente in ogni angolo della terra...". cosi` paquito del bosco conduce il lettore in questa curiosa e imprevedibile narrazione delle vicende che hanno accompagnato la nascita e lo straordinario successo internazionale di `o sole mio. scopriamo, per esempio, che jurij gagarin, nel corso del volo che porto` per la prima volta un uomo intorno all`orbita lunare, scelse di intonare proprio `o sole mio; oppure, che alle olimpiadi di anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell`inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare `o sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria. oltre a cercare di fare chiarezza sui numerosi luoghi comuni che accompagnano la nascita della "canzone piu` famosa dell`universo" e di svelarne segreti meno noti, l`autore ne ripercorre anche la tormentata vicenda editoriale, non ancora conclusa.

il bambino nasce "competente" e dispone gia` di nozioni, valori e criteri di valutazione che orientano concretamente la sua esperienza. comunemente, invece, ci si comporta con lui come se fosse una specie di "tabula rasa" sulla quale i genitori devono imprimere le conoscenze necessarie per un regolare sviluppo umano e sociale. juul invita, invece, a un`attenta osservazione del bambino, considerato non piu` come soggetto passivo ma, al contrario, come un "centro attivo di competenze".

il moro otello sposa segretamente desdemona, figlia di un senatore veneziano, e deve scagionarsi davanti al doge dall`accusa di averla sedotta con la forza. viene poi mandato a difendere cipro e desdemona ottiene di seguirlo. con loro c`e` jago, geloso di cassio che riesce far ubriacare e far cadere in disgrazia. cassio viene spinto a chiedere l`intercessione di desdemona, jago invece fa credere a otello che cassio sia l`amante della moglie. otello, reso folle dalla gelosia, ordina a roderigo di uccidere cassio e soffoca lui stesso desdemona. ma roderigo muore ucciso da jago e sul suo corpo vengono trovate lettere che provano l`innocenza di cassio. otello, disperato, si uccide.

da ariosto a ungaretti, da petrarca a montale, da corneille a edgar lee masters, una raccolta di brevi saggi critici di uno dei maggiori letterati italiani, grande conoscitore dei classici e traduttore di scrittori americani e francesi. una guida alla lettura dei capolavori della poesia.

il volume, qui presentato in seconda edizione e una nuova traduzione, contiene il seminario pronunciato da lacan nel 1964 che segna una svolta fondamentale nel suo insegnamento. e infatti il momento della rottura con l`associazione internazionale freudiana e della fondazione della sua scuola, l`ecole freudienne de paris.

"la via sulla est del petit capucin era stata ripetuta pochissime volte, e la mia speranza era di trovare con un po` di fortuna uno dei chiodi originali piantali dallo stesso gervasutti e rimasti in parete ad arrugginire per quasi mezzo secolo. cio` che stavo per compiere - ed era cio` che piu` mi eccitava era il ritorno su antiche tracce alpinistiche ormai quasi dimenticate. era l`esplorazione di un`antica esplorazione". marco albino ferrari ripercorre le strade di quegli uomini e di quelle donne che attratti dall`ebbrezza dell`ignoto si sono spinti nei luoghi inesplorati della terra: montagne, oceani, ghiacciai, spazi inliniti. i passi di walter bonatti, quelli di reinhold messner, di bill tilman, di nini` pietrasanta e gabriele boccalatte, di eric shipton, degli ultimi esploratori del novecento. un inconsueto cammino attraverso il monte bianco, le cime della patagonia e dell`africa equatoriale, fino all`everest e a capo horn, per far ritorno sulle alpi. ne esce una lettura intimamente interrogativa, popolata di bufere, di sorprese, di difficolta` con, sullo sfondo, le questioni cruciali che investono l`uomo di fronte agli ultimi spazi selvaggi del pianeta.

la genealogia deorum gentilium e` un trattato di mitologia in quindici libri, scritto in lingua latina. si tratta di un vasto repertorio nel quale l`autore illustra le notizie sulla paternita` e discendenza degli dei greci e romani, oltre al contenuto e alla spiegazione di molti miti classici. in appendice il repertorio de montibus, lacubus ecc.

non e` una storia della medicina nel senso tradizionale e neppure una storia delle malattie, ma una storia del modo in cui la cultura, la societa`, le mode hanno influito sulla diagnosi delle malattie di origine psicogena, le cosiddette malattie psicosomatiche e del modo in cui queste diagnosi hanno influenzato a loro volta la produzione di sintomi da parte dei pazienti. nel periodo vittoriano ebbero una grande diffusione malattie come l`isteria, nel clima piu` libero di oggi i disturbi psicogeni hanno assunto forme del tutto diverse: dolori e stanchezza, fatica e nausea, i sintomi dell`esaurimento.

e nel mediterraneo che va diluita la modernita` inconsapevole, troppo presa dalla corsa allo sviluppo. e qui che possono stemperarsi i dilemmi della globalizzazione. occorre restituire al sud l`antica dignita` di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso e` stato pensato da altri. d`altra parte il pensiero meridiano .

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