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"mi si rimprovera di presentare nei miei quadri oggetti situati in posizioni in cui non li vediamo mai. si tratta nondimeno della realizzazione di un desiderio reale, se non propriamente cosciente, per la maggior parte degli uomini. in effetti gia` il pittore banale cerca, nei limiti prefissati, di modificare l`ordine in cui vede gli oggetti. si permettera` timide audacie, vaghe allusioni. in considerazione della mia volonta` di far urlare il piu` possibile gli oggetti piu` familiari, l`ordine nel quale gli oggetti solitamente si collocano doveva essere evidentemente sconvolto; le crepe che noi vediamo nelle nostre case e sul nostro volto, mi sembravano piu` eloquenti in cielo; le gambe di un tavolo in legno tornito perdevano l`innocente esistenza che si attribuisce loro se apparivano dominare d`improvviso una foresta; un corpo di donna librantesi al di sopra di una citta` sostituiva gli angeli che non mi apparvero mai; trovavo molto utile vedere il di sotto della vergine maria e la mostrai in questa nuova luce; i sonagli di ferro appesi al collo dei nostri mirabili cavalli preferivo credere che spuntassero come piante pericolose al bordo di abissi... quanto al mistero, all`enigma rappresentato dai miei quadri, diro` che era questa la prova piu` convincente della mia rottura con l`insieme delle assurde abitudini mentali che generalmente sostituiscono il sentimento autentico dell`esistenza". (rene` magritte)

la costruzione di un universo letterario e artistico del tutto indipendente dai burocrati di stato, dalle accademie e dai canoni di gusto da loro imposti ha avuto luogo solo nell`ottocento. bourdieu ne descrive la struttura e le varie configurazioni, ponendo le basi di una "scienza delle opere", il cui oggetto non e` dato semplicemente dall`opera ma anche dal suo contesto sociale. influenzato dal marxismo e dallo strutturalismo, bourdieu si dedica qui in particolare alla sociologia dei processi culturali, affrontando vari temi: il potere della scrittura; la bohe`me e l`invenzione di un`arte di vivere; la rottura con la borghesia; flaubert e baudelaire; l`invenzione dell`estetica "pura"; arte e denaro; l`invenzione dell`intellettuale...

arthur conan doyle scrisse una trentina di racconti del fantastico e dell`orrore nel corso di quaranta anni, nei quali traspare il suo grande interesse per il soprannaturale. in questo volume sono raccolti "il parassita" del 1894, "scherzare col fuoco" e "l`imbuto di cuoio", entrambi scritti nel 1900.

nel quadro dei ricevimenti organizzati dal loro esclusivissimo "club", alcune signore della migliore societa` americana hanno invitato il romanziere osric dane, quello, cioe`, che bisogna assolutamente aver letto. preziose e ridicole, queste signore circondano il romanziere con le loro attenzioni e con i loro commenti insipidi, tanto che lo scrittore non si perita di punzecchiarle. ma, in maniera del tutto inaspettata, ecco che una di esse rovescia la situazione e mette a mal partito il celebre romanziere domandandogli cosa pensa di xingu. chi e` dunque questo xingu che tutti sembrano conoscere?

un ritratto spietato e profondamente pungente del mondo della famiglia e dei rapporti tra i sessi, frutto di un`analisi degna della perizia di freud. un universo popolato da eroici capitani d`industria che sacrificano amore coniugale e paterno al lavoro e al potere, come il console bernick o il costruttore solness. da antieroi o individui inetti sempre in attesa di compiere una trasformazione che non avverra` mai, come il dottor stockmann o johannes rosmer. da dolenti eroine, donne oppresse o represse, protagoniste di vicende luttuose e violente, come nora o hedda. e da strazianti figure di figli suicidi per amore dei padri come hedvig e il piccolo eyolf. questa edizione raccoglie i dodici drammi (i sostegni della societa`; una casa di bambola; spettri; un nemico del popolo; l`anitra selvatica; casa rosmer; la signora del mare; hedda gabler; il costruttore solness; il piccolo eyolf; john gabriel borkman; quando noi morti ci destiamo) che l`inventore del "teatro del salotto borghese" dedica alla societa` sua contemporanea. l`aridita` dei rapporti e la brutalita` degli istinti si riflette nella lingua dura, carica di simbolismo, che questa nuova traduzione dall`originale norvegese restituisce in tutta la sua potenza innovativa e destabilizzante.

il libro ricostruisce le vicende che hanno reso possibile l`esperienza della concertazione in italia, quel metodo di governo che ha dato al paese dieci anni di pace sociale, ma che e` stato un fenomeno molto piu` contingente che strutturale nelle relazioni industriali italiane. venute meno quelle condizioni, la stagione della concertazione e` entrata in una fase di stanca e poi di crisi, fino alle note vicende del governo berlusconi e alla rottura fra le tre confederazioni sindacali. la nuova sfida per i sindacati ma anche per la politica sta nelle relazioni sociali che debbono essere tendenzialmente neutre rispetto alle maggioranze parlamentari.

difficile da pensare e definire, la liberta` e` una condizione problematica da vivere e difendere. in questo saggio l`autrice compie un personale viaggio alla ricerca della liberta` cercando di definirla attraverso una serie di concetti che, per accostamento o opposizione, ne tracciano il perimetro. e legandosi a questi concetti che l`idea di liberta` trova una sua concretezza. i sette "legami" della liberta` sono la paura, la responsabilita`, la dignita`, il distacco, l`amore, l`ubbidienza, la verita`. ognuno di questi legami da` origine a un`approfondita riflessione, che l`autrice compie in dialogo con l`opera di un pensatore: dallo psicologo erich fromm allo psichiatra viktor frankl, dal filosofo abraham heschel al monaco buddista thich nhat han, da etty hillesum a dietrich bonhoeffer, a luigi pareyson.

nella sua versione psicoanalitica il discorso possiede grandi capacita` di seduzione. in realta` la pratica psicoanalitica e` fatta di discorsi che hanno spesso l`aria di chiacchiere: il pettegolezzo costitui` il nucleo problematico che freud dovette affrontare per esempio nel caso di dora ed ha assunto un`importanza centrale nell`interpretazione che e` stata data della psicoanalisi e del suo stesso fondatore. forrester riesce ad apprezzare lacan e derrida e a riavvicinare due rivoluzioni teoriche fondate sul linguaggio come strumento di trasformazione non solo di descrizione. la psicoanalisi come storia di storie: di qui il suo successo come strumento di critica letteraria.

a fronte della crisi del concetto stesso di famiglia e di atroci episodi di cronaca, eva cantarella e` venuta interrogandosi - forte dei suoi strumenti di studiosa del diritto e della cultura antica - sulla storia di quel rapporto che, insieme alla dinamica degli affetti, porta inevitabilmente con se` tensioni, conflitti e, molto spesso, violenza. questa conflittualita` affonda le sue radici lontano: nei miti teogonici, nella famiglia patriarcale, nelle storie, spesso sanguinose, che la letteratura testimonia con straordinaria evidenza; nella mitologia, nei poemi omerici e nella tragedia classica, dove il tema della famiglia diventa il teatro pieno d`ombre della ferocia, della vendetta, della ribellione. un teatro che, se a tutta prima parrebbe non implicare uno scontro generazionale, in realta` lo contiene, lo nutre, lo agita. una volta di piu` eva cantarella si rivela evocatrice di personaggi e di storie, da crono, signore dei titani, divoratore dei suoi stessi figli, a teseo, il parricida che uccide il proprio figlio; da telemaco l`obbediente a ettore il saggio, sia come padre sia come figlio; dai ribelli antigone e oreste a medea, madre assassina.

"vite minuscole" esce in francia nel 1984. e il primo libro di uno scrittore ignoto al milieu letterario, ma e` subito chiaro che si tratta di un esordio folgorante. e audace: recuperando una tradizione che risale a plutarco, a svetonio, all`agiografia, michon ci racconta le vite di dieci personaggi non gia` illustri o esemplari, ma, appunto, minuscoli: e dunque votati all`oblio se non intervenisse a riscattarli una lingua sontuosa, di inusitata e abbagliante bellezza, capace di "trasformare la carne morta in testo e la sconfitta in oro". vite come quella dell`antenato alain dufourneau, l`orfano che vuole "fare il salto nel colore e nella violenza", in africa, convinto che solo laggiu` un contadino diventa un bianco e, fosse anche "l`ultimo dei figli malnati, deformi e ripudiati della lingua madre", puo` sentirsi piu` vicino alla sua sottana di un nero; o come quella, lacerante, di euge`ne e clara, i nonni paterni, inchiodati nel ruolo di "tramite di un dio assentato" - il padre, il "comandante guercio", che ha preso il largo e da allora scandisce la vita del figlio come la stampella di long john silver, nell`isola del tesoro, "percorre il ponte di una goletta piena di sotterfugi" o come quella dei fratelli roland e re`mi bakroot, i compagni di collegio, torvamente sprofondati nel passato remoto dei libri il primo, nell`invincibile presente il secondo, e uniti da una rabbia ostinata non meno che da un folle amore.

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