fino a poco tempo fa, nel villaggio si viveva bene. si facevano feste, si mangiava di tutto. agu e il suo amico dike giocavano per strada, davanti al sorriso delle donne e dei vecchi. la mattina andavano a scuola, la domenica in chiesa. e ogni sera, agu si faceva leggere da sua madre qualche pagina della bibbia, affascinato dalle mille storie che conteneva. poi, pero`, e` arrivata la guerra. agu, costretto a diventare soldato per i ribelli, deve ora obbedire agli ordini di uomini-belva come comandante. deve uccidere nel piu` brutale dei modi, per non essere ucciso. impara tutte le atrocita`. solo la fantasia, l`amicizia, la nostalgia della famiglia gli permettono di resistere alla violenza e alla fame. gli permettono di sopravvivere, come una bestia braccata, una bestia senza patria. con un linguaggio tagliente come la lama di un machete eppure capace di improvvisi squarci di poesia, "bestie senza una patria" racconta una storia di vita e di morte, la storia di un bambino obbligato a crescere, e a perdere l`innocenza, nel peggiore dei modi (e dei mondi) possibili.
	nell`opera di tolstoj compaiono innumerevoli interrogativi sull`amore, sulla felicita` coniugale, sull`atteggiamento morale nei rapporti piu` intimi tra uomo e donna: servono a indagare le tensioni fra natura e cultura, a rovesciare dall`interno le strutture di una societa` patriarcale, la sua ideologia, i rapporti fra le classi. questi temi troveranno il loro punto di massima espressione artistica in "anna karenina", nei tormenti della protagonista di una storia tragica che e` prima di tutto un`epopea della psicologia umana. tanto nei rapporti "corrotti" tra anna e vro`nskij, quanto in quelli "puri" tra kitty e le`vin, si dipana un groviglio morale: puo` perdurare l`amore senza il sostegno di legami sociali o economici? questa domanda fu al centro della vita stessa di tolstoj, che aveva pubblicato nel 1859 "la felicita` familiare", apologia dell`amore domestico attraverso le quiete aspirazioni di sergej e masa, e oltre trent`anni dopo scrivera` "la sonata a kreutzer", definitiva e impietosa analisi del matrimonio borghese, potente dissoluzione del mito tradizionale della famiglia, capolavoro di ossessione e di cinismo. saranno forse queste ultime considerazioni a portarlo, la notte del 28 ottobre 1910, ad allontanarsi da casa, abbandonando la moglie e i figli e viaggiando su treni di terza classe fino alla stazione di astapovo, dove morira` pochi giorni dopo? prefazione di franco cordelli.
						