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e possibile ancor oggi, all`inizio del terzo millennio, l`esistenza di una poesia d`amore che non appaia anacronistica? si`, e lo dimostra questo volume, "la cenere ringrazia della brace e della favilla" di sebastiano grasso, che riunisce i suoi quattro ultimi libri, dedicati alla stessa donna, giuliana: "il tuo pube nero beffera` la morte" (2000), "sul monte di venere" (2002), "la preghiera di una vergine" (2004) e "il talco sotto le ballerine (2006)". "una straordinaria storia d`amore in versi come non si faceva da molti anni" e` stato scritto. poesia del corpo, della passione, del sangue. un vero e proprio "canzoniere moderno" che continua la tradizione dell`elegia, spesso giocata sul dialogo con l`amata. un`elegia forte, dove i valori del vivere passano attraverso l`esperienza intensa del corpo. e "il giuoco della memoria" (titolo, fra l`altro, di un libro di grasso, pubblicato nel 1973) si fa sempre piu` serrato e piu` drammatico, rendendo piu` profonda l`esperienza e la sensazione diretta, secondo una cognizione squisitamente moderna o postmoderna, dove le storie sono di continuo riproposte e decostruite e dove, pero`, si mette in gioco la nostra identita` frammentata.

la storia di alatiel che, rapita dai pirati e diventata amante di ben nove uomini, riesce ancora a passare per vergine e le bizzarre peripezie di un cameriere alle prese con vogliose nobildonne, uomini di potere e uno strano monsignore. due opere imprevedibili di aldo busi: la riscrittura di una novella del boccaccio e un`irriverente commedia d`autore.

nella storia del pensiero il giardino e` sempre stato visto come una metafora vitale dell`opera di dio, dal mito fondativo dell`eden fino ai giardini zen giapponesi. le diverse epoche storiche non hanno fatto quindi che interpretare il particolare rapporto sviluppato dall`uomo con la natura, proprio attraverso l`arte dei giardini, per la loro capacita` di risvegliare gli accordi profondi dell`animo umano. ma senza cura non si da` giardino. mondo chiuso, indefinitamente malleabile, il giardino da` corpo al vecchio sogno del microcosmo. lo si struttura, consapevolmente, come l`immagine, su scala umana, del cosmo smisurato. in un giardino tutto diventa possibile. vi si puo` modellare a proprio modo la creazione, giocare con le stagioni, le luci, le prospettive, le chiome. per questa ragione, i giardini di un`epoca sono tanto rivelatori dello spirito che la anima, quanto possono esserlo la scultura, la pittura o le opere degli scrittori. il libro dedicato da pierre grimal alla storia del giardino, leggiadro e colto al contempo, costituisce ancora oggi una chiave d`accesso essenziale a uno dei temi cruciali della nostra storia culturale.

"ogni volta che l`uomo si e` incontrato con l`altro, ha sempre avuto davanti a se` tre possibilita` di scelta: fargli la guerra, isolarsi dietro a un muro o stabilire un dialogo". chi e` veramente l`altro da noi? l`altro non e` solo l`altro-individuo che condivide la fame, il freddo, la gioia, il dolore, in una parola la sorte di essere uomo. l`altro e` anche chi per razza, per religione, per cultura e tradizioni, dichiara una distanza che puo` essere superata solo dal cammino intrapreso da quanti vogliono veramente conoscere. come ha fatto erodoto dando forma a uno dei tratti fondamentali della civilta` occidentale; come continua a fare il reporter che kapuscinski incarna. l`altro comincia dove comincia la volonta` di capire e investigare. una breve illuminante "lezione" sulla curiosita` di superare i confini, per rispettarli. un piccolo libro, quattro conferenze che diventano il testamento spirituale di ryszard kapuscinski.

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