dal mito della nascita della "nuova nazione" a quello della strada. dal mito della frontiera come penetrazione (e conquista) dell`ignoto, alle produzioni letterarie che hanno dato voce a chi sotto quel mito e` rimasto schiacciato. da john ford a jack kerouac, da john steinbeck a flannery o`connor e risalendo la corrente - a mark twain e all`immaginario "redentivo" dei gospel: il libro va alla ricerca dei mille fili che legano le canzoni di springsteen al "mito america" e ai suoi simboli. una costellazione "resistente" nel tempo perche`, come ha scritto francesco dragosei, "l`america percepisce se stessa in modo mitico". queste canzoni, che coprono oramai piu` di trent`anni di storia americana - il debutto discografico di springsteen e` datato 1973 - hanno un merito: dal mito "saltano" alla realta` - o almeno ad una sua interpretazione. quello che il mito vela (e a volte espelle o mistifica), queste tracce cercano di far riemergere - di portare alla luce. dal mito alle visioni.
Un saggio sull'universo concentrazionario, che fa luce sulle responsabilità dei campi (di detenzione, concentramento e sterminio) che hanno connotato tutto il secolo scorso, voluti dai regimi totalitari ma spesso anche tacitamente tollerati dai governi democratici.
credevamo che nella modernita` saremmo riusciti a lasciarci alle spalle le paure che avevano pervaso la vita in passato; credevamo che saremmo stati in grado di prendere il controllo della nostra esistenza. "noi, uomini e donne che abitiamo la parte "sviluppata" del mondo (la piu` ricca, la piu` modernizzata), siamo "oggettivamente le persone piu` al sicuro nella storia dell`umanita`". lo siamo contro le forze della natura, contro la debolezza congenita del nostro corpo, contro le aggressioni esterne. eppure proprio noi che godiamo di sicurezza e comfort senza precedenti, viviamo in uno stato di costante allarme. questo nuovo libro di zygmunt bauman e` un inventario delle nostre paure. e il tentativo di scoprirne le origini comuni, di esaminare i modi per disinnescarle e aprirci gli occhi sul compito con cui dobbiamo confrontarci se vogliamo che domani i nostri simili riemergano piu` forti e sicuri di quanto noi siamo mai stati.
