c`e` stata un`epoca nella quale i menu dei ristoranti erano stampati su carta e in cui uno si chiedeva se indossare o no una maschera solo la vigilia di halloween. in quel tempo, non cosi` distante da oggi, david sedaris passava le sue giornate facendo cose normali. insomma, piu` o meno normali. poi e` arrivata la pandemia e anche lui si e` ritrovato bloccato in isolamento forzato, senza la possibilita` di andare in tourne`e e di fare le sue letture pubbliche nei teatri (la parte del suo lavoro che preferisce). per sopravvivere, ha finito per macinare instancabilmente chilometri e chilometri in una citta` quasi deserta, ha passato l`aspirapolvere nel suo appartamento due volte al giorno e ha riflettuto a lungo su come le lavoratrici del sesso e gli agopuntori potessero cavarsela durante la quarantena. ora, alle prese con una realta` che si sta stabilizzando in nuove forme, anche sedaris si riscopre cambiato. dopo aver offerto invano a uno sconosciuto di pagargli un intervento per rimettersi a posto i denti assai disastrati, decide di raddrizzare i propri, di denti, e si avventura nel mondo con rinnovata fiducia. rimasto orfano, riflette su cosa significhi, nel suo settimo decennio di vita, non essere piu` il figlio di qualcuno. in queste pagine irresistibili, sedaris ci racconta il lato inaspettato, assurdo e toccante dei recenti sconvolgimenti, personali e pubblici, ed esprime con un linguaggio preciso e disarmante la misantropia e il desiderio di connessione che ci guidano. se proprio dobbiamo vivere in tempi interessanti, non c`e` nessuno meglio dell`impareggiabile david sedaris per raccontarli.