"il prato bianco" usci` da un piccolo, raffinato editore, l`obliquo, nel 1997. era la terza raccolta poetica di francesco scarabicchi, che con quel libro entrava a pieno diritto fra i maggiori poeti italiani contemporanei, confermandosi poi a piu` riprese nei vent`anni che sono seguiti. l`atmosfera invernale evocata fin dal titolo fece parlare gian carlo ferretti di . e in questa situazione di apparente abbandono che le immagini della natura si fanno precise: prati, serre, fiori, alberi: descrizioni realistiche ma anche metafore a indicare cura e accudimento. sono paesaggi di una natura coltivata, non selvaggia, e questo accudimento meticoloso, nonostante l`ala fredda che incombe su persone e cose, sembra essere la cifra dell`umanita` che emerge da questi versi, gia` a partire dalla prima poesia. curarsi di cio` che sopravvive, celebrare senza retorica cio` che e` destinato a non sopravvivere: quella di scarabicchi e` una malinconia composta e quasi serena anche quando, nel nucleo centrale del libro, viene affrontato piu` direttamente il tema della morte: e sono forse le poesie piu` intense di tutto il libro. |