il suo nome e` fumana, che nella bassa del po vuol dire nebbia. in quel mare pallido che copre ogni cosa come un mantello, a lei piace perdersi, e non ha paura di nulla. lo sa bene suo nonno, il rude petrolio, che di notte la porta nelle paludi a pescare le anguille. fumana cresce libera e selvaggia, ma quando comincia a farsi donna, petrolio deve chiedere aiuto alla lena, la "strigossa" della zona. lena le insegnera` molte cose, da come stendere la sfoglia per i cappelletti alle parole segrete che usa per guarire le persone. cosi`, mentre l`italia passa da una guerra all`altra, fumana scopre il suo dono, la sua vocazione. una storia piena di tenerezza sui legami e sulla trasmissione dei talenti, sull`accettazione del proprio destino ma anche sulla tenacia nel cercare la propria strada. a fumana la nebbia piace cosi` tanto che a volte, quando si immerge in quel bianco opalescente, sembra ci sia qualcuno - o qualcosa - ad aspettarla. le piace pure pescare con il nonno, la notte, sul sandolo, una lanterna a illuminare il buio della palude. e poi, da un certo punto in avanti, inizia a piacerle anche luca: dopo aver fatto il bagno con lui alla pozza delle monache, torna a casa senza sapere bene che cosa le si agita dentro, e perche`. la notte in cui e` nata, la gente di voltascirocco se la ricorda ancora, sembrava che l`adige volesse portarsi via tutto il veneto. se sopravvivi a un disastro come quello, con tua madre che muore di parto e tuo padre che forse e` fuggito verso la merica a cercare fortuna, e` perche` la vita ti ha destinato a qualcosa. i primi anni col nonno petrolio, nella quiete immobile dei margini del paese, tra i canali pieni di rane, anguille e tinche, fumana li passa a esplorare tutto cio` che puo` e a far finta di non sentire i giudizi degli altri. ma poi l`infanzia finisce, e persino il burbero petrolio capisce che deve fare qualcosa, che sua nipote sta diventando una ragazza: l`incontro con lena, che con certe sue parole, con certi suoi segni, con |