murano, 1486. davanti agli occhi di orsola rosso si spalanca uno spettacolo meraviglioso: globi incandescenti che roteano come in una danza, ripiani e ripiani di bicchieri, vasi, lampadari aggrovigliati come polpi tentacolari, e poi i colori, lunghe canne blu, bianche, rosse, e dappertutto schegge di vetro che scricchiolano sotto i piedi come brina variopinta. e` la vetreria barovier, dove orsola, figlia di un artigiano rivale, si e` intrufolata per spiare. li`, nella fornace, marietta barovier, una delle rarissime maestre di quell`arte, sta lavorando a qualcosa che cambiera` il mondo: una nuova perla. alle donne non e` concesso fare altro, con il vetro, e orsola si innamora subito di quell`oggetto ricoperto di stelle candide destinato a adornare il collo delle donne d`europa e arrivare fino in africa. quando, poco dopo, il padre di orsola muore in un incidente tanto doloroso quanto banale, saranno proprio la sua passione, la sua intraprendenza e il suo coraggio a tenere alto il nome dei rosso. e tuttavia, anche se orsola ha le mani e il cuore per lavorare il vetro, non potra` fare altro che le perle, dapprima di nascosto, al lume della cucina, e poi apertamente, ma sempre in lotta con la famiglia, le consuetudini, il pregiudizio. nel corso dei secoli i rosso vivranno straordinari trionfi creativi e perdite strazianti, ascese vertiginose e improvvise cadute, ma il tempo nella laguna si muove lentamente come il vetro fuso, e il dono di orsola continuera` a brillare, all`apparenza delicato come le sue creazioni, in realta` indistruttibile. come la citta` d`acqua. |