narratore e drammaturgo tra i piu` rappresentati al mondo, jon fosse in piu` occasioni ha affermato che la poesia e` il fondamento di tutto cio` che scrive. essenzialmente poeta, dunque, e autore di una vasta opera che condivide una lingua poetica fatta di ritmo, musica, pause, confronto con il silenzio: "in poesia e in prosa ho cercato di scrivere cio` che solitamente - nel linguaggio parlato comune - non puo` essere espresso a parole" (dal discorso tenuto da fosse in occasione del conferimento del premio nobel). la scrittura di fosse e` preghiera, ascolto di qualcosa che proviene da posti misteriosi e non meglio identificati. i suoi testi poetici, composti in una lingua scarna ed essenziale, in cui i piani temporali si sovrappongono, e passato e presente coesistono, sono colmi di riferimenti religiosi e hanno un ritmo che riproduce quello dell`acqua, delle onde. tra i suoi temi piu` frequenti, la morte e la religione ed e` costante la presenza dei luoghi e dei paesaggi geografici e culturali, a cominciare dalla lingua utilizzata, della costa occidentale della norvegia: i fiordi, la rimessa delle barche, il fienile, il vento e, su tutto, la luce, che proviene da fonti innumerevoli, dal buio, da una barca, "e che attraversa i giorni e le notti/ come un cane/ che si fa strada annusando/ e` li` che siamo noi/ e che esistiamo". |