il grande maestro klaus signori, artista famoso in tutto il mondo per le sue disinstallazioni, sta per festeggiare gli ottant`anni nel castello umbro dove si e` ritirato. intorno alla grande piscina di gheddafi - che il maestro ha smontato e rimontato in giardino piastrella per piastrella - ci saranno i due nipoti lucrezio e laudomia e i pronipoti lea e luis miguel, l`infermiere (e spacciatore di fiducia) mario, la cinica gallerista emanuela favre e l`avido avvocato magnoni; al loro servizio, una schiera di domestici. il vecchio artista sa che gli invitati non sono accorsi per il suo compleanno, ma per l`eredita`. sara` una settimana di grandi risate, nuotate, mangiate, battute di spirito e di caccia, con il fucile e con il falcone. e sabato, gran finale, arrivera` una troupe lituana per girare il documentario sulla vita di klaus signori. qualcosa, tuttavia, va storto perche` al loro arrivo klaus e` morto: ines, la cuoca peruviana, lo trova in cantina dentro uno dei grandi congelatori per la cacciagione. l`avvocato e` fuori di se`, klaus una settimana prima gli aveva parlato di un tesoro, cinque milioni di euro in contanti, forse nascosti in una improbabile valigia d`oro. magnoni accusa il personale di averlo ucciso per intascare il denaro, ma i domestici non ci stanno e florin, l`autista tuttofare con la fedina penale sporca, si ribella. la rivolta prende la mano, ed ecco in un attimo i padroni servire, in livree e crestine, cocktail e tramezzini ai domestici sdraiati al sole, a bordo piscina. nel castello di abborracciano, dalle cantine al torrazzo, fra sospetti, paure, antenati fantasma, un ispettore con l`hobby della pesca alla trota e una scatenata caccia al tesoro, giacomo papi trasforma il giallo classico alla agatha christie in un affilato romanzo satirico sul potere dei soldi e sulla lotta di classe. |