un leader conservatore, ideologico, ancorato a categorie novecentesche: cosi` viene dipinto berlinguer all`inizio degli anni ottanta. analisti e giornalisti decretano che il suo tempo politico e` finito e nella direzione del pci monta un dissenso sempre piu` duro verso le sue scelte. ma intanto, nel paese, il segretario comunista e` diventato un mito per intere masse di persone: compresi tanti che non votano per il suo partito. il suo funerale, con milioni di italiani in lacrime che sfilano davanti alla bara, lo dimostrera` con l`evidenza di un lutto collettivo mai piu` provato dopo di allora. cosa era successo? semplice: berlinguer, in quegli anni, aveva fatto opposizione. difendeva gli interessi dei lavoratori, dei ceti popolari, degli ultimi, che per lui erano i primi. e intercettava i problemi piu` vivi e contemporanei: la difesa della pace, la lotta delle donne, la battaglia per l`ambiente. non era, come e` stato dipinto, l`uomo della questione morale, ma quello della questione sociale e proprio per questo, negli anni che portarono a quell`ultima campagna elettorale, navigo` nel piu` difficile dei mari: senza rendite sicure, appoggi forti o scelte facili. perse il consenso della classe dirigente, ma conquisto` un popolo. luca telese ripercorre oggi gli ultimi anni dell`avventura umana e politica di enrico berlinguer e la battaglia che lo porto` a una morte epica e straziante, sul palco di padova. lo fa ridando voce, volti e nomi a un mondo ormai scomparso, ma la sua non e` un`operazione nostalgia. e` un messaggio attualissimo per la politica di oggi, per le sue ritrosie, per i suoi compromessi: l`opposizione e` stata un`altra cosa. e potrebbe ancora esserlo. |