mettetevi comodi, perche` in quest`ampia raccolta di racconti - come sempre nel miglior poliziesco - c`e` da spasimare, ridere e pensare, mentre ci si immerge in tutta la complessita` criminale, politica, sociale e psicologica degli ultimi cinquant`anni: la corruzione serpeggiante dalle forze dell`ordine alla politica, il ruolo dei servizi segreti in contesti nazionali e internazionali, la criminalita` organizzata nel suo adattarsi al mutare dei tempi, l`immigrazione. milano e` l`ambientazione privilegiata, ma poliziotti e agenti segreti, malavitosi e nostalgici della lotta armata, politici e faccendieri, uomini e donne vessati alla ricerca di una qualche forma di riscatto raccontano l`italia da nord a sud, tracciando la fitta trama geografica del male e allargando le loro reti fino al pakistan, alla cina, perfino all`india di salgari. perche` "mille sono le vie della katana per trafiggere il cuore perverso". colaprico conferma la sua inventiva, in una varieta` di toni dal serio all`ironico al disincantato, passando anche per accenti piu` intimi. come ha scritto carlo lucarelli nella sua prefazione a le vie della katana, "in ogni racconto di questa raccolta c`e` la conferma della sua capacita` di usare le parole per definire e scolpire i meccanismi dell`anima non solo dei personaggi ma dell`ambiente in cui si muovono. i meccanismi piu` profondi e contraddittori del male e della mala, di oggi e di una volta, e delle criminalita` organizzate. la violenza, la paura e l`inganno, il desiderio e pure l`amore. poliziotti e carabinieri. semplici cittadini. no, semplici no, anche quando lo sembrano". "le vecchie bande a piramide, con capo e vicecapo e luogotenenti, sono scomparse. ora ci sono le bande orizzontali, ogni boss cerca di allearsi con tutti i boss possibili, italiani e stranieri. si copiano a vicenda. impiegati del crimine. e` un`epoca di mezzeseghe dovunque." |