"il centro dell`europa e` una regione boscosa, non particolarmente favorita dal clima, lontana dagli oceani, priva di significative ricchezze minerarie o naturali di altro tipo: un centro povero e vuoto." qui, negli anni della prima guerra mondiale, convivono due realta` opposte: da un lato ci sono le trincee, piene dei cadaveri dei soldati; dall`altro ci sono le citta`, dove i piu` fortunati, come l`impiegato franz kafka, sono riusciti a evitare il fronte, e delle trincee possono osservare solo le riproduzioni propagandistiche esposte nelle piazze. cammina per una praga spopolata, kafka. ristagna in lui l`amarezza per un fidanzamento fallito e per una carriera insoddisfacente, ma sopravvive la speranza di tempi migliori - a berlino o altrove -, dedicati a tempo pieno alla letteratura. tuttavia, nell`agosto del 1917, si sveglia nel pieno della notte sputando sangue. e` tubercolosi, una condanna a morte. quelli qui raccontati, dal 1915 al 1924, sono dunque anni di sofferenza - le continue cure in sanatorio, le ristrettezze economiche, l`ombra dei futuri orrori del nazismo - e di consapevolezza: della fine che incombe, ma anche della propria identita` e caratura di scrittore. anni in cui c`e` spazio anche per un nuovo amore, piu` maturo ma anche velato di tristezza, con lo spettro della fine sempre sullo sfondo; e che trova la sua conclusione il 3 giugno 1924, il giorno in cui kafka muore. anche in quest`ultimo volume della sua biografia, reiner stach, ricorrendo a materiali in gran parte inediti, ci conduce nei meandri dell`universo kafkiano. un racconto che segue i passi dell`ultima fase della vita di kafka con precisione millimetrica, quasi scientifica, ma in cui e` inevitabile finire risucchiati dalle emozioni; fino a identificarci con lui, mentre osserviamo, come fosse davanti a noi, l`europa cadere a pezzi. |