le caratteristiche di un territorio e degli abitanti che lo abitano sono difficili da definire. che cosa siano gli italiani e l`italia e` una domanda alla quale in molti hanno provato a rispondere: dante, petrarca, guicciardini, leopardi. fino a giulio bollati, che a lungo ragiono` sul carattere distintivo degli italiani. a cimentarsi con questo tema e` ora luigi zoja, con un progetto originale e a lungo meditato. l`autore attinge da storia, arte e letteratura, ma anche dalla psicoanalisi, tracciando la lunga storia del nostro paese, dal medioevo ai giorni nostri, attraverso l`autorappresentazione di chi lo ha abitato: una narrazione collettiva che influenza l`intera societa` e il suo ruolo nel mondo. le nazioni sono in buona parte un prodotto dell`immaginazione, ma l`italia lo e` molto piu` delle altre, essendo il punto d`arrivo anche di una enorme quantita` di fantasie non italiane. a partire dal rinascimento, infatti, le classi colte d`europa completavano la loro educazione con un viaggio in italia, sebbene piu` per conoscerne le antichita` che gli abitanti reali. in questo saggio straordinario luigi zoja traccia una parabola, che vede una crescita evidente dal medioevo fino al suo apice, il rinascimento: qui le arti, ma anche la ricchezza materiale, hanno superato qualunque paese dell`occidente. l`italia dei mille comuni, divisa e militarmente debole era giunta al "vertice" del mondo. da li` si e` avuto un inesorabile ripiegamento, e si e` pian piano sedimentata l`idea potente di nazione unita e di una grandezza passata da riconquistare, mentre quasi ogni primato lasciava la penisola. l`idea di italia ha cosi` conosciuto un lento declino, compensato da una narrazione inconscia sempre piu` bellicosa, retorica e vuota, fino al mito fascista della rinascita dell`impero. significativamente, e` solo dopo il 1945 che l`italia torna davvero a un vertice creativo: con il cinema, che restituisce centralita` agli antieroi, a quegli umili che gia` il rinascimento aveva cel |