nei dodici racconti di questa sua nuova raccolta, mo yan ritorna a gaomi, la sorgente mitica della sua narrativa, nel nord-est della cina. e mettendo in scena vecchi amici, parenti e perfino se stesso, attraverso lontani ricordi e nuove avventure, nella doppia veste di bambino e scrittore famoso, racconta gli impetuosi cambiamenti che alla fine hanno raggiunto anche il suo paese natale. arrivare tardi alla maturita`, cosi` come succede a uno dei suoi compaesani, che da scemo del villaggio si e` trasformato in imprenditore di successo, non e` per forza un difetto. meglio anzi non maturare mai, non cristallizzarsi, e non riposare sugli allori. c`e` chi nasce coraggioso e da grande diventa un vigliacco, e chi da piccolo ha paura di tutto e una volta cresciuto diventa intrepido. e` questa la differenza tra chi matura presto e chi matura tardi, ci spiega mo yan nel racconto che da` il titolo alla raccolta. a ispirare questa riflessione e` il suo amico d`infanzia jiang er, che in passato era uno dei quattro scemi del villaggio e ora e` diventato un imprenditore di successo. la parabola dell`amico non e` priva di sotterfugi e risvolti comici, ma il tema sta davvero a cuore all`autore, il quale ha dichiarato in un`intervista che essere maturi equivale a raggiungere una forma definitiva, a cristallizzarsi, dunque: quanto di piu` pericoloso per uno scrittore, soprattutto quando ha vinto un premio importante come il nobel. meglio non dormire sugli allori, sembra dirsi mo yan. se l`impulso creativo e` sempre nuovo, il territorio esplorato e` quello d`elezione: gaomi, nella provincia dello shandong, dove l`autore e` nato e cresciuto. molti racconti hanno per cornice un suo ritorno a casa, durante il quale incontra parenti e vecchie conoscenze, di cui ci racconta la storia o che a sua volta gli confidano vicende e pettegolezzi. i testi spaziano cosi` dai suoi ricordi d`infanzia, ambientati all`epoca dolorosa del grande balzo in avanti e della rivoluzione culturale, fino ai tempi |