nonostante quel che il titolo lascerebbe immaginare, questa raccolta di poesie non dedica grande spazio alla morte. parla soprattutto d`amore. amore per una ragazza che sbuccia le ciliegie. amore per tutte quelle donne che, puntualmente, si innamorano di un fernando. per quei corpi che sono isole lontane e segrete, dalle quali non si vuole essere salvati. per chi, in uno slancio miracoloso, ci permette di dimenticare la nostra "estrema / imbarazzante / odiosa / mortalita`". si parla, pero`, anche di gatti - anzi, di malincogatti. si parla di poesia, che non si sa dove sia andata a finire, forse nel terzo cassetto. si parla di un ultimo treno per la california. si parla di sogni, di api e di gonne svolazzanti. e, allora, se si parla d`amore e di vita, si parla, forse inevitabilmente, anche di morte. della propria, di quella di chi si ama. di un funerale che funerale non e`, perche` il presunto defunto e` ancora vivo ed e` fuggito con elvis e marilyn. in una serie di giustapposizioni volontariamente sgraziate e sbilenche nonche` immancabilmente vivide e seducenti, guido catalano costruisce un libro che racconta della sua vita e dei suoi ricordi, che sono, in realta`, i ricordi di tutti. |